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Sindacati: "Vogliamo una risposta entro 20 giorni, altrimenti di nuovo in piazza ancora più arrabbiati". Il Prefetto domani parlerà con il ministro Franco in occasione del Salone Nautico
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di Aurora Bottino

GENOVA - È partito dopo le 8.30 il corteo dei lavoratori di Ansaldo Energia che ha raggiunto verso le 11,30 la prefettura di Genova. A metà mattinata tensione in piazza Corvetto, bloccata dai lavoratori scesi in piazza in attesa delle comunicazioni del prefetto, arrivate poco dopo. Il prefetto, Renato Franceschelli, avrebbe infatti sottoscritto l'impegno di farsi portavoce delle istanze presentate oggi dai lavoratori. Sul verbale si legge: "Il prefetto, nel riconoscere l'interesse strategico a livello economico, lavorativo e storico per Genova della realtà industriale di Ansaldo, si impegna a rappresentare al Governo le richieste avanzate assicurando la massima attenzione sulla vertenza in questione aggiunge che in occasione della cerimonia di inaugurazione del salone nautico di domani si farà ulteriormente portavoce con il ministro Franco delle istanze oggi rappresentati".

I metalmeccanici e i sindacati sul posto questa mattina hanno però ribattuto, minacciando una nuova protesta tra 15, 20 giorni: "Se la situazione rimarrà questa, saremo costretti a ritornare qui, e la tensione sarà assicurato".

Si tratta dello sciopero indetto dalla Rsu dell'azienda che ha deciso di scendere in piazza oggi, mercoledì 21 settembre, in seguito a quanto emerso dall'incontro tra sindacati e management di Ansaldo. Prima c'è stata l'assemblea, poi i lavoratori, circa un migliaio, sono partiti in corteo dalla sede di via Lorenzi, a Campi, in direzione del ponte di Cornigliano con l'obiettivo poi di arrivare in prefettura. Verso le 10 il corteo ha raggiunto la zona di San Teodoro e circa un'ora dopo è arrivato in largo Lanfranco.

I lavoratori hanno poi scelto simbolicamente di tornare a Cornigliano sempre in corteo.

"La ricapitalizzazione da parte di Cassa depositi e prestiti, a 50 giorni dalla richiesta aziendale, non è ancora avvenuta: ad oggi nemmeno un euro è stato versato dall’azionista di maggioranza - nelle mani del Governo - per far fronte ai gravi problemi di Ansaldo Energia". E' quanto emerso dopo la riunione fra i sindacati e il management di Ansaldo Energia.

Ansaldo Energia entra ufficialmente in pre-fallimento, assemblea e corteo - IN STRADA

La situazione è tesa già da diverse settimane: il 2 agosto in mille lavoratori avevano manifestato con un corteo dallo stabilimento di Cornigliano verso il casello di Genova Ovest, dove avevano poi bloccato il casello autostradale in ingresso e in uscita. Il motivo del 'pre-fallimento' è dato dai debiti che superano i ricavi di centinaia di milioni di euro. 

 Ansaldo Energia entra ufficialmente in pre-fallimento, "a settembre un piano industriale di lacrime e sangue" - L'ANNUNCIO

"Il primo passo oggi è la Prefettura - dice Nicola Appice della Fim Cisl - vedremo che risposte ci verranno date e decideremo di conseguenza. Ovviamente siamo disposti a lottare e ad andare avanti per garantire il lavoro a quest'azienda. Non devono essere i lavoratori a pagare il conto di questa situazione. Se la situazione non migliora sarà inevitabile la cassa integrazione". I lavoratori gridano "Senza lavoro c'è l'agitazione".

"Sulla ricapitalizzazione di Cassa Depositi e Prestiti non c’è evidenza su tempi e quantità economica che per noi deve servire anche per investimenti strutturali e per la ricerca e sviluppo per migliorare i prodotti esistenti e crearne dei nuovi per gestire un mercato quello dell’energia in continuo cambiamento", ha detto Christian Venzano, il segretario generale Fim Cisl Liguria. "Sullo scarico di lavoro per l'anno 2023 il quadro di Ansaldo Energia è davvero drammatico anche se leggermente migliorato rispetto alle previsioni iniziali ma questi sono i dati peggiori degli ultimi 20 anni. Da questa situazione non devono rimetterci le lavoratrici e i lavoratori. L'azienda ha spiegato che la congiuntura in atto, tra guerra, aumento dell’energia e speculazione del gas, ha generato questa grave situazione che genera incertezza in tutta l'Europa nel mercato di riferimento e di fatto ha fermato la transizione in Italia, con la dichiarazione del Ministro Cingolani con lo stop delle tre centrali firmate e della quarta verso la firma. Ma questo però è inaccettabile".

"C’è una commessa di generatori di Terna che il governo deve assegnare ad Ansaldo senza se e senza ma. Il Governo deve aiutare Ansaldo Energia, azienda strategica per il sistema Paese che può dare con il gas, il nucleare e le alternative e gli accumulatori una risposta importante per l’intera nazione, ma anche per il mondo intero, visto che sono poche le aziende che possono produrre sistemi di energia nel mondo. Nello stesso tempo Ansaldo deve allargare i suoi mercati di riferimento e il governo con l’88% della proprietà di CDP deve aiutare Ansaldo Energia come fa per altre aziende strategiche ad entrare in altri mercati. Solo così possiamo veramente salvare e rilanciare Ansaldo Energia tutelare le sue lavoratrici e i suoi lavoratori che hanno competenze che il mondo ci invidia", conclude Venzano.

Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha commentato la situazione: "Ansaldo Energia è una grande risorsa per il sistema industriale italiano e lo sarà ancora di più per la divisione nucleare, visto che verso l'energia nucleare dovrà andare il nostro paese e l'Europa nel prossimo futuro. Non appena terminata questa crisi legata al costo del gas, auspico che un prodotto straordinario realizzato da Ansaldo Energia come le turbine possa tornare ad essere protagonista del mercato. Occorre che l'azionista Cassa Depositi e Prestiti, dopo l'uscita del capitale cinese, si appresti ad un piano di rilancio e sostegno dell'azienda nel medio e lungo periodo: questo è quello che chiediamo come istituzioni del territorio", dice Toti.

"Penso sia chiaro a tutti che rinunciare ad un patrimonio industriale come Ansaldo Energia - prosegue Toti - sarebbe miope per il nostro paese e quindi sono ottimista di avere risposte da Cassa Depositi e prestiti. È evidente che questi sono giorni paralizzati per il Paese dalla campagna elettorale e da un risultato atteso per domenica prossima, certamente sarà uno dei primi temi in agenda per il prossimo Governo".

Il sindaco di Genova ha annunciato di aver parlato con l'amministratore delegato di Ansaldo Energia: "La ricapitalizzazione di Ansaldo Energia è importante per poter andare avanti e bisogna impegnarsi a vincere nuovi ordini, le turbine a gas si vendono ancora nel mondo e i prodotti Ansaldo sono di altissima qualità. Vogliamo che ci sia un impegno di Cassa Depositi e Prestiti e che l'azienda ricominci a vendere perché un'azienda che non vende non funziona".

"Ne ho parlato con l'amministratore delegato di Ansaldo Energia e siamo d'accordo da questo punto di vista, - prosegue Bucci - si deve andare avanti nella direzione dello sviluppo, non della chiusura, sulle energie rinnovabili sta facendo un lavoro importante, non è a breve termine ma è a medio termine, ossia i nuovi prodotti si venderanno tra qualche anno, probabilmente uno o due anni, ora come ora Ansaldo Energia deve vendere il prodotto che ha: le turbine. Gli investimenti sulle rinnovabili sono importanti a medio termine".

 

 

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