SOLDANO - La tragedia di Patrizia La Marca, 53enne cugina del consigliere regionale Veronica Russo e morta sbranata dal cane del fratello, oltre a provocare un grande shock per tutti gli abitanti del piccolo comune nell'entroterra sanremese, ha aperto un ampio dibattito sul destino dell'animale, un rottweiler. La donna ha preso la ciotola per dargli da mangiare quando l'animale le si è girato contro e l'ha attacca, ferendola alla testa, all'addome e alle spalle. E per le gravi ferite riportate non ce l'ha fatta Patrizia: per far intervenire i soccorsi, i carabinieri si sono trovati costretti a sparare un colpo di pistola che ha sfiorato un fianco del rottweiler. Ora però l'Associazione Italiana Difesa Animali Ambiente ha chiesto di non abbattere il cane, dando disponibilità a collaborare con altre associazioni per avviare per lui un percorso di recupero e poi - se considerato possibile dai volontari - un suo reinserimento in una nuova famiglia.
Del resto, la prassi in questi casi è proprio questa: l'abbattimento è consentito dalla legge soltanto in caso di malattie incurabili o di comprovata pericolosità oltre ogni ragionevole dubbio. Non potendo facilmente ricostruire la dinamica dei fatti, nonostante la Asl 1 abbia già dato mandato di verificare in che stato fosse tenuto il rottweiler assieme al pastore tedesco di proprietà sempre della famiglia, è probabile che l'animale venga portato in una struttura idonea per la sua rieducazione.
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I volontari di associazioni animaliste, però, sconvolti anche loro dalla scomparsa di una donna, tengono a sottolineare che episodi di questo tipo avvengono se il cane è stato tenuto in condizioni di cattività o allevato in maniera scorretta e ricordano che: "Tenere un cane legato alla catena è vietato dalla legge e può esserci ipotesi di reato di maltrattamenti, ovviamente non conosciamo la situazione nel dettaglio".
C'è chi però punta il dito sulla razza che in paesi anche molto vicini ai nostri confini è stata vietata: in Francia, ad esempio, è bandito, mentre in Spagna viene richiesto di produrre un certificato legale che non abbiano mai morsicato. Quello che è certo è che non è un cane per tutti i padroni, serve molta disciplina, addestramento ed esperienza: essendo per sua natura molto protettivo 'del suo territorio', è meglio non incoraggiare atteggiamenti aggressivi. Ecco perché il primo cittadino di Soldano, Isio Cassini, che è stato suo malgrado in parte testimone a quanto avvenuto, ha ricordato l'importanza di istituire una sorta di patentino per padroni e un affiancamento obbligatorio di un addestratore. Tra i comuni italiani c'è l'esperienza di Milano che nel 2020 ha reso obbligatorie 10 ore di lezioni online per i proprietari di 'cani speciali'.
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IL COMMENTO
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