GENOVA - Un presidio organizzato da Alternativa c'è e altre forze politiche non per protesta ma a sostegno della Corte dei Conti, sotto la sede genovese in viale Brigate Partigiane. "Non fate finta di niente", recita così il grosso striscione appeso dai manifestanti che reggono anche alcuni cartelli, da "Aspi inadempimenti scandalosi, regali di stato favolosi e io pago pure il pedaggio" a "Miliardi per aver fatto crollare il ponte Morandi, danno erariale colossale" a ancora "Fermi tutti, questa è una rapina". Il riferimento è chiaro, si invita l'organo costituzionale, l'unico ad aver espresso delle riserve nei confronti dell'accordo Stato-Autostrade per le concessioni dei tratti autostradali e l'unica speranza per far sì che questo patto non venga effettivamente portato a termine.
Accordo Stato-Autostrade, presidio sotto la Corte dei Conti: "Non fate finta di niente - IL PARERE
"Speriamo in un provvedimento chiaro che - al di là delle questioni morali - dica chiaramente no ad un accordo che danneggerebbe i cittadini e che farebbe pagare pedaggi molto più cari rispetto ad adesso, anche sulla base dei primi dubbi espressi in un parere parziale in quanto non erano state fornite dal Governo tutte le documentazioni necessarie", commenta il senatore de l'Alternativa c'è Mattia Crucioli, tra i promotori di questa iniziativa.
"Se queste prime impressioni venissero confermate, il Governo potrebbe procedere con una registrazione con riserva, ma è più probabile che si debba assumere una responsabilità politica davanti al Parlamento".
L'ultimo baluardo di tutela per i cittadini, anche perché non bisogna dimenticare che è in corso l'udienza preliminare per il processo Morandi, che punta a stabilire le responsabilità in merito al crollo del 14 agosto 2018 e delle 43 vittime. Presenti, per questo motivo, anche alcuni parenti delle vittime a titolo personale che hanno voluto ribadire il proprio sdegno nei confronti dello Stato che pare ormai averli abbandonati. Il tutto accade mentre "per qualche strana coincidenza" c'è stato un cambio di presidenza nella holding di Benetton e mentre è ancora attesa la decisione della Cassazione sulla ricusazione del giudice Paola Faggioni nell'ambito dell'udienza preliminare del processo Morandi, esposto presentato dai legali di 8 indagati tra cui l'ex ad Giovanni Castellucci.
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Tra i punti principali da chiarire c'è il parere dell'Avvocatura Generale dello Stato che ha illustrato i rischi qualora il procedimento penale in corso su Ponte Morandi giungesse, dopo il dibattimento, ad accertare la responsabilità del concessionario. In questo caso, ci si troverebbe di fronte ad un impasse dato che è prevista "la pena accessoria dell'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per il caso di omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Potrebbero, inoltre, rendersi applicabili le cause di esclusione facoltative previste dall'art.80, comma 5, dal Codice dei contratti, essendo (...) opinabile che l'attivazione di tali cause pubblicistiche di decadenza, le quali sono poste anche nell'interesse di terzi, resti preclusa per effetto dell'intervenuta transazione". Dato che non si parla di manleve in relazione ad eventuali oneri legati al contenzioso di Ponte Morandi, per come è stato redatto lo Stato rischierebbe in futuro di dover far fronte ad eventuali risarcimenti richiesti dalle parti civili.
IL COMMENTO
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