Il magnate americano Bill Gates attraverso la società Four Seasons ha acquistato Villa san Giorgio, nota come il Castello di Portofino. Lo anticipa il Secolo XIX. L'immobile, 1200 mq, oggi è diviso in 12 mini appartamenti con ascensore privato che porta alla spiaggetta sottostante.
Il fondatore di Microsoft avrebbe acquistato il castello con l'obiettivo di farne un hotel di lusso, per la sua catena "Four Seasons" acquisita nel 2021 a 2,2 miliardi di dollari dal principe saudita Alwaleed bin Talal. La notizia della vendita girava da qualche giorno così come la cifra d'acquisto: tra i 50 e i 60 milioni di euro. L'ormai ex proprietà del Castello, che fa capo a un assicuratore genovese, aveva confermato l'intenzione di vendere e del resto è ancora online l'inserzione di un'agenzia immobiliare extra lusso con sedi a Santa Margherita, Camogli e Genova.
In passato l'immobile era stato di proprietà della baronessa Jeannie Watt Mumm, vedova del barone Mumm, ricordata ancora oggi a Portofino come "la signora del Castello di San Giorgio". A parte la villa di Piersilvio Berlusconi in via di restauro, negli ultimi mesi ci sono state le acquisizioni di Dolce e Gabbana, Jacquemuse e Louis Vuitton senza dimenticare il magnate Bernard Arnault che ha acquistato l'hotel Splendido (20° posizione tra gli hotel secondo Condé Nast Traveller) più lo Splendido Mare e ancora i bagni Fiore e la Langosteria di Paraggi. Per trasformare il Castello in albergo extralusso si dovrà tener conto della necessità di un cambio di destinazione d'uso dell'immobile.
Il castello di Portofino è infatti a uso "abitativo residenziale" e per modificarne la destinazione servirà il via libera del Comune e dell'ente Parco di Portofino. E su questo il sindaco Matteo Viacava ha chiarito: "Il piano regolatore è molto chiaro e lì ci può andare solamente una villa a uso residenziale. Immagino che Bill Gates lo sappia. Siamo contenti che una persona così importante abbia dimostrato interesse per Portofino. Ma le regole sono regole e vanno rispettate da tutti". (ANSA).
IL COMMENTO
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