GENOVA - Sono 1711 le domande ancora in graduatoria per gli asili nido a fronte di 1813 posti autorizzati di cui però ne vengono offerti 1657. È questo il dato che emerge dalla conferenza stampa indetta da Cristina Lodi, consigliera comunale di Azione e capogruppo del Gruppo Misto, per affrontare il tema.
"Purtroppo, come prevedevo, la situazione è drammatica per quanto riguarda i nidi - dichiara Lodi -, tenendo conto che il sindaco Bucci aveva detto negli anni scorsi che non esistevano liste d'attesa e che il Comune rispondeva a tutti con esito positivo. Bene, a oggi abbiamo 1711 domande ancora in graduatoria a fronte di 1813 posti autorizzati e di fatto invece offerti 1657. Ne servirebbero quasi il doppio. Sicuramente la situazione è più grave in alcune zone rispetto ad altre, soprattutto per quanto riguarda gli asili nido del Municipio Centro Ovest e della Valpolcevera, dove evidentemente c'è una popolazione con un maggior numero di bambini e bambine in età da nido".
La situazione delle scuole d'infanzia invece si presenta meno grave poiché sono presenti anche le scuole d’infanzia statali ed è quindi presente una più ampia offerta, insieme alle paritarie e alle private. Comunque, anche in questa sezione ci sono ancora 236 domande in graduatoria a fronte di 4005 capienze strutturali che diventano 3831 di fatto operative.
"A fronte dell’arrivo a dicembre all’approvazione del bilancio preventivo la questione deve essere assolutamente attenzionata dalla giunta - spiega Lodi -, che deve coinvolgere le organizzazioni sindacali al fine di poter aumentare il numero del personale necessario e programmare l’incremento del numero delle sezioni in maniera seria e strutturata, anche attraverso l’analisi dei dati demografici per poli educativi e zone, perché i dati parlano chiaro, a partire dal dato e dalle motivazioni della differenza tra le capienze autorizzate e le capienze gestionali".
Lodi avanza le sue proposte proposte: "Aprire immediatamente un tavolo di confronto e di lavoro con le organizzazioni sindacali, i municipi, i rappresentanti dei nidi accreditati e privati, cercando di capire com'è realmente la situazione attraverso l’analisi dei dati demografici, delle domande in graduatoria, della disponibilità del personale. Fare delle proposte riorganizzative del sistema 0-6 comunale immediate analizzando situazione per situazione, soprattutto quelle che presentano più di 100 domande in lista d'attesa, per immaginare attraverso l'arrivo del bilancio una prima richiesta fondi per nuovo personale e verificando asilo nido per asilo nido la discrepanza tra la capienza gestionale e la capienza autorizzata, cercando di mettere mano urgentemente a un sistema che venga adeguatamente finanziato e organizzato.
"Non solo le risorse sono importanti - prosegue Lodi -, ma anche l'organizzazione e il personale dedicato, concretizzando un coordinamento comunale, perché l’amministrazione deve garantire a tutte le famiglie che ne vogliono fare domanda un posto in un nido attraverso un sistema pubblico, privato, accreditato, garantendo il 30%, come vuole l’Europa, di offerta pubblica. Un’altra proposta è quella di analizzare il regolamento di accesso ai nidi attraverso il quale si formano le graduatorie, perché a oggi una donna che non lavora ha minor punteggio, ponendo due riflessioni: non lavorare potrebbe essere una situazione temporanea che potrebbe essere superata solo se la donna ha la possibilità di cercare lavoro. In secondo luogo, una donna che non lavora potrebbe comunque voler scegliere il percorso educativo pedagogico fornito dall’asilo nido per il suo bambino o bambina. Quindi il sistema pubblico, privato, accreditato deve poter rispondere a tutte le domande. In questo, il ruolo di coordinamento e di obiettivi del Comune è fondamentale".
"Come Azione Genova pensiamo che non si possa amministrare senza la capacità gestionale che deriva dalla conoscenza approfondita dei dati inerenti alle varie tematiche – afferma Mariapia Verdona, presidente di Azione Genova – L’ultimo notiziario statistico del Comune di Genova pubblicato sul sito risale al 31 dicembre 2020. E l’ultimo annuario è stato pubblicato nel dicembre 2021 con dati relativi al 2020. Secondo i dati Istat di quest’anno, aggiornati al 1° gennaio 2023, i bambini e le bambine residenti nel nostro Comune tra i 0-6 anni risultano 24.722. Di questi, 4.966 sono i bambini e le bambine stranieri. Sempre secondo i dati Istat, la natalità negli ultimi 6 anni per quanto riguarda i bambini e le bambine è diminuita di 450 unità pari a 11,8%. La percentuale di natalità relativa ai bambini e alle bambine stranieri è invece diminuita del 3,14%. La conoscenza della realtà è indispensabile per comprendere concretamente i bisogni al fine di erogare in modo efficace i servizi".
IL COMMENTO
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