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Il dato è emerso a margine del convegno "Violenza alle divise" che si è svolto in questura: in Italia nel 2023 oltre 2.600 aggressioni
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di R.O.

GENOVA - Un convegno per riflettere sulla violenza contro il personale in divisa ma anche personale sanitario e gli insegnanti: si è tenuto a Genova "Violenza alle divise", dove si è fatto il quadro sugli episodi di attacchi contro le forze dell'ordine.

"Il numero di aggressioni è totalmente inaccettabile - dichiara l'onorevole Nicola Molteni (Lega), sottosegretario al Ministero dell'Interno -. Per quest'anno parliamo di almeno 2600 aggressioni, atti di violenza, minacce e intimidazioni nei confronti delle forze di Polizia. Vedo tre soluzioni importanti: il potenziamento degli organici, perché da qui al 2030 abbiamo 40mila poliziotti che vanno in pensione; le tutele, norme per tutelare le forze di polizia da aggressioni, violenze e minacce che sono inaccettabili perché chi mette le mani addosso a un poliziotto mette le mani addosso allo Stato; la dignità delle forze di polizia, che passa anche dai rinnovi contrattuali voluti dal Governo che prevedono più soldi in busta paga".

Secondo il segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, l'onorevole Gianni Tonelli, bisogna "ridare autorevolezza alle forze dell'ordine, alle divise e a chi sviluppa una funzione a favore della comunità e in rappresentanza dello Stato. Chi difende i difensori, è una domanda che come sindacato ci poniamo da decenni e lanciamo questa campagna perché obiettivamente manca in questo sistema la volontà di difendere coloro che cercano di salvaguardare i più deboli, la legalità e la convivenza civile. C'è una degenerazione che riguarda anche altri settori come quello sanitario e quello scolastico. Serve ridare autorevolezza allo Stato e alla sua funzione".

L'assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Sergio Gambino traccia invece il quadro genovese del fenomeno, che per quanto riguarda la polizia locale "dal 2020 ad oggi è in netto calo, anche grazie alle attività fatte dalla polizia locale in termini tecnologici: le pattuglie sono state dotate di body cam e abbiamo puntato molto sulla formazione del personale". Gli arresti per minaccia e offesa a pubblico ufficiale infatti sono passati dai 242 del 2021 ai 104 del 2023, mentre le denunce sono passate  da 264 a 116. Meno drastico il calo del personale che ha dovuto ricorrere a cure mediche: dai 52 del 2021 si è passati ai 35 di quest'anno.