All'alba del 28 marzo di quarantatre anni fa i Carabinieri del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa sulla base di informazioni fornite dal 'pentito' Patrizio Peci fecero irruzione in un appartamento di via Fracchia, a poche decine di metri dal luogo in cui poco più di due mesi prima era stato assassinato Guido Rossa, che rappresentava una delle basi operative delle Brigate rosse a Genova. L'azione si concluse con un violento conflitto a fuoco che provocò la morte dei quattro terroristi presenti (Annamaria Ludmann, Lorenzo Betassa, Piero Panciarelli e Riccardo Dura che era il principale dirigente della colonna genovese, diretto responsabile della morte di Rossa) oltre al ferimento del maresciallo Rinaldo Benà. Le modalità dell'irruzione e l'esatta dinamica dei fatti rimasero non del tutto chiare e suscitarono molte polemiche.
Più volte si parlò – anche a distanza di anni – di riaprire le indagini su quell'episodio. Il servizio tratto dall'Archivio storico di Primocanale riguarda una di queste richieste, nel 2017, e la risposta dell'allora Procuratore capo di Genova Francesco Cozzi.
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IL COMMENTO
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