Egle Possetti commenta a Primocanale, in un intervento nel corso di "Al servizio del pubblico", la richiesta di patteggiamento di Autostrade nel processo Morandi: "Innanzitutto va detto che questa informativa non era dovuta, ci hanno informato perché non lo apprendessimo in aula, una delicatezza che abbiamo apprezzato".
"Io credo - prosegue - che sia un elemento importante, ci dà la misura dell'accuratezza del lavoro della procura, della solidità dell'impianto accusatorio, chiedere il patteggiamento è un'ammissione di colpa, non cambia nulla dal punto di vista processuale. Dal nostro punto di vista comunque non cambia nulla, la sentenza non lava le colpe".
"Abbiamo sentito cose che noi umani non avremmo mai voluto sentire - ribadisce - è chiaro che questo è un modo per dare una veste nuova alla società anche in vista della trattativa per la concessione. Ma dal nostro punto di vista lo leggiamo come un knock-out. Io ho delle colpe, patteggio, ma non deve andar tutto bene per la trattativa per la concessione".
"Sappiamo bene - incalza - che è un processo in salita, ci sono persone che saranno assolte ma c'è qualcuno che ha delle gravissime colpe altrimenti la mia famiglia sarebbe accanto a me, invece ci sono solo io, qualcuno delle responsabilità le deve avere e noi lavoreremo per farle emergere".
"I 28 milioni di euro che torneranno nelle casse statali - conclude - saranno comunque risorse che torneranno ai cittadini. Noi abbiamo ancora fiducia che anche questo elemento possa essere di un certo peso. La speranza non muore mai".
IL COMMENTO
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