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All'inaugurazione dell'anno accademico 2022/2023 l'occasione per l'ateneo di fare un bilancio e di delineare i prossimi obbiettivi. Tra le sfide i 24 progetti del Pnrr
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di Silvia Isola

GENOVA - Si apre un nuovo anno accademico per l’Università di Genova nel segno della ricerca, dei tanti progetti che col Pnrr cambieranno il volto dell’ateneo, della sostenibilità e della transizione ecologica che - secondo una stima - offriranno nei prossimi anni 884 mila i nuovi lavori legati alla sostenibilità nel nuovo mondo che verrà costruito. L'inaugurazione si è tenuta all'interno dell'aula magna dell'Albergo dei Poveri, con tantissimi presenti: dal viceministro alle infrastrutture, Edoardo Rixi, agli altri parlamentari liguri come Lorenzo Basso, Luca Pastorino e Matteo Rosso, l'assessore regionale all'università Simona Ferro, l'assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola, il vice sindaco Pietro Piciocchi, ma poi tanti altri tra consiglieri comunali, autorità accademiche, altri rettori italiani in rappresentanza dei loro atenei, studenti e aziende. Un momento molto sentito da parte di tutta la comunità accademica e la cittadinanza poiché si è svolto nuovamente senza mascherine e in seno all'università, l'occasione per il Magnifico Rettore Federico Delfino di tratteggiare un bilancio di quanto stia facendo l'università di Genova e di quello a cui ambisce. 

Sono quattro le missioni dell'ateneo: didattica, ricerca, promozione culturale e coinvolgimento sociale e gestione delle risorse e dell'organizzazione. Il rettore, dopo aver ricordato l'importanza di aumentare ancora di più nei prossimi anni numero di iscritti, puntando ad una formazione che si concentri sempre più sulla trasversalità delle discipline, si è focalizzato sulla ricerca: "L'università di Genova è coinvolta in 24 progetti che cubano un investimento pari a 225 milioni di euro e che riguardano il ministero dei trasporti e transizione ecologica, quello della sanità, quello della cultura e quello dell'università e della ricerca". Il Pnrr per i prossimi 3 anni e mezzo è una occasione da cogliere al volo che Unige non vuole lasciarsi sfuggire e questi progetti vanno dalla mobilità sostenibile alla biodiversità alla cybersecurity, passando per neuroscienze, energia sostenibile, rigenerazione dei siti culturali, digital healt e arrivando ai nuovi elettrolizzatori ad idrogeno.

Tutto questo è possibile grazie alla grande rete che l'università ha avviato con i centri di eccellenza come l'Istituto italiano di tecnologia e il Cnr, ma anche con le aziende sul territorio. Tra i progetti citati dal Rettore il forte investimento su intelligenza artificiale e alta tecnologia che interverranno e rivoluzioneranno i pilastri di questa regione, come logistica e portualità, o uno dei partenariati estesi, un fiore all'occhiello a livello italiano che coinvolgerà 25 realtà tra Policlinico, 11 università pubbliche, 12 enti di ricerca privati, imprese coinvolte: il finanziamento totale è di 114 milioni di euro e punta alla creazione di modelli digitali di malattie con algoritmi che si mettono al servizio della medicina, nella trasversalità delle discipline che mettendosi insieme contribuiscono allo sviluppo.

Attraverso la partecipazione ai bandi, sono già 118 i progetti di ricerca acquisiti, nel biennio 2021-2022, tra cui anche importanti programmi mondiali come quelli americani in cui alcuni studenti genovesi si sono distinti: "Tutte le 5 scuole e tutti i 22 dipartimenti sono rappresentanti nella ricerca", ha sottolineato Federico Delfino, che ha posto l'accento sul programma Horizon Eu dove 5 progetti hanno vinto il riconoscimento d'eccellenza, uno di scienze umanistiche, uno di matematica e fisica, uno della scuola politecnica e uno di scienze sociali. "L'ultimo non possiamo ancora diffondere la notizia, perché la notizia è molto fresca". Ma l'università ha anche un grande impatto sulla città e per questo motivo tra le prossime sfide c'è anche quella della rigenerazione urbana, nel creare nuovi spazi che avvicinino le generazioni. 

Fondamentale, però, la fotografia dei dati che mostrano la situazione oggi in Liguria che lega a doppio nodo formazione e lavoro. Secondo Union camere attraverso il sistema informativo Excelsior, gli indirizzi di laurea più richiesti nel 2021 sono economia (più di 3 mila richieste), insegnamento, ingegneria industriale, indirizzo sanitario, ingegneria civile e architettura, ingegneria elettronica e dell'informazione, chimica e farmaceutica, linguistico per traduzione e interpretariato, psicologico. 

"Stiamo parlando di 12 mila richieste di lavoro nel 2021 in Liguria: il 91% dei nostri laureati trova occupazione a tre anni dalla laurea, l'82% a un anno dalla magistrale"

Ma bisogna anche guardare alle posizioni che non si trovano facilmente, in primis quelle Stem. La difficoltà più evidente è per i laureati in matematica e fisica per la Liguria. 

"Il 61% delle posizioni per laureati in matematica e fisica non si trovano, seguono chimica e farmacia al 50%, ingegneria e architettura al 43%" 

Guardando ai prossimi 10 anni, però, le nuove tecnologie e l'importanza della transizione ecologica e digitali influiranno sulle professioni del futuro, investendo tutti i settori. Altri due punti che il rettore ha voluto sottolineare il primato "a livello italiano delle nostre ricercatrici professoresse in ateneo e l'edizione del volume da parte della Genoa University Press di Simonetta Cartalegia che ricostruisce i 30 anni di inaugurazione dell'anno accademico, cerimonia che nel 1991 riprese ad essere celebrata dopo gli anni delle contestazioni studentesche". 

Diversi gli interventi in questa lunga mattinata di festa e di ritrovo per la comunità accademica. Tra loro l'assessore regionale all'università Simona Ferro che ha sottolineato come l'attrattività dei corsi di studio sia confermata dalle svariate richieste di iscrizioni di ragazzi provenienti da paesi stranieri. "Aliseo eroga più di 3500 borse di studio, di cui 319 quest'anno sono destinate a fuorisede, i quali hanno anche diritto ad un contributo per l'affitto o alloggi studenteschi. 300 sono i nuovi alloggi, a cui si vanno ad aggiungere quelli della legge 338 del 2000 che sono composti in 66 a Genova 40 Savona, 57 alla Spezia".

"Metterò in campo tutte le energie possibili per continuare a garantire il diritto allo studio"

In rappresentanza del Comune di Genova, invece, il vicesindaco Pietro Piciocchi che ha ricordato quanto questo sia un momento ricco di "progetti essenziali per il futuro della città, che vedono coinvolta l'Università in prima persona, dal polo tecnologico di Erzelli all'Albergo dei Poveri che deve sempre più divenire il centro umanistico, alla riqualificazione del Centro Storico con la presenza di Unige, fino allo sviluppo del Policlinico".

"Stiamo lavorando insieme per rendere una città sempre più attrattiva, il primo passo è stata la gratuità dei mezzi pubblici per le matricole. Il grande tema adesso è quello di implementare l'offerta alberghiera e gli studentati, per cambiare il volto della nostra città"

La mattinata è proseguita con l'intervento del personale amministrativo che ha chiesto una maggior retribuzione e una migliore organizzazione del lavoro e degli studenti che hanno posto temi di grande importanza: dal ribadire un no forte e chiaro nei confronti dei tirocini gratuiti all'importanza del sostegno psicologico post pandemia visti i casi sempre più in crescita di ricoveri in psichiatria di giovani fino ad arrivare al cambiamento culturale che il percorso universitario debba essere concluso nel minor tempo possibile e che la carriera vada valutata su questo aspetto.

Università di Genova, gli studenti dicono no ai tirocini gratuiti e a premiare solo chi si laurea prima - L'INTERVENTO

Dopo un intermezzo a cura della Giovine Orchestra Genovese, la mattinata è proseguita con la tavola rotonda "Lavoro e innovazione: le chiavi dello sviluppo per il territorio", moderata da Fabrizio Benente e Massimo Minella e con la lectio magistralis di Francesco Profumo, presidente Fondazione Compagnia di San Paolo, già ministro dell’istruzione e presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr),incentrata sul tema "La sfida del 55%: delicato equilibrio tra tutela del pianeta, sviluppo economico e creazione di opportunità per le nuove generazioni". 

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