L'aumento dei pedaggi autostradali scattati dal primo gennaio 2023 anche lungo le tratte liguri gestite da Autostrade per l'Italia ha scatenato le polemiche di diversi settori dell'economia. Primocanale con l'editore Maurizio Rossi ha parlato di sopruso ai danni dei cittadini e ha aperto il dibattito (leggi qui). A pagare le conseguenze degli aumenti tutti i cittadini liguri che usano per lavoro e necessità le autostrade.
AUTOSTRADE, ENNESIMA BEFFA: IL NOSTRO DIBATTITO - Clicca qui
Numerose le lamentele, le analisi e le condivisioni al commento di Maurizio Rossi arrivate alla mail da parte dei cittadini liguri.
Paola Iannone scrive: "Sono pienamente d’accordo con la tua analisi. Ho vissuto da vicino la vicenda Ponte Morandi abitando in zona. Ciò che è sconcertante è che nessun media nazionale (e solo qualche giornale) si stia occupando del processo. Ne consegue che per il resto del mondo, in Liguria, con la ricostruzione del Ponte San Giorgio, abbiamo risolto tutti i problemi. La percezione fuori da Genova a mio avviso è questa. Primocanale è l’unico media che se ne sta occupando. Ti faccio i complimenti perché sei riuscito nel tuo lungo percorso professionale ad ottenere ottimi risultati".
E Claudia Macciò commenta: "Mi spiace dover constatare che dal famigerato 14 Agosto 2018, i liguri, principalmente, e tutti i viaggiatori di questa bellissima e sfortunata regione, continuano a subire vessazioni e nessun rispetto da quanti sono competenti al controllo e realizzazione della sicurezza della viabilità del sistema autostradale. Come dice un famoso detto ci sentiamo 'cornuti e mazziati', senza possibilità di scelta, considerando altresì la conformazione del nostro territorio. Non ci resta che aspettare improbabili 'miracoli'".
Massimo Costa scrive: "Trovo che quanto scritto dal Dott. Maurizio Rossi sia assolutamente condivisibile: le nostre autostrade sono pericolose e costosissime; più in generale osservo che nel suo complesso, la situazione dei trasporti nella nostra regione sia giunta ad un livello ormai intollerabile, che arreca danni difficilmente quantificabili non solo alla nostra economia, ma alle nostre vite in generale. I collegamenti dalla Liguria non sono mai stati né facili né a buon mercato per una serie di ragioni che sarebbe troppo lungo elencare: il risultato è che il costo di un biglietto aereo Genova Roma in regime di monopolio ha un costo improponibile (costa molto meno da Milano raggiungere qualunque capitale europea), per un viaggio in treno da Genova a Roma non bastano 5 ore e adesso a tutto questo si è aggiunto il caos autostrade, che ha ulteriormente peggiorato l’isolamento della nostra regione.
Con le autostrade, senza parlare della tragedia del ponte Morandi, che è costata la vita a 43 persone, abbiamo avuto problemi già dalla fine del 2019, quando è stato necessario rimuovere le barriere fono assorbenti non a norma. Da allora è stato un crescendo continuo di disservizi: le ore di lavoro (e di vita) che perdiamo bloccati in autostrada non le contiamo più e, come se non bastasse, per questo dobbiamo anche pagare pedaggi esosi alle società concessionarie, che sono peraltro libere di aumentarli a scadenze fisse, indipendentemente dalla qualità del servizio fornito (forse per loro esiste ancora la scala mobile).
Le campagne stampa dei giornali e gli innumerevoli servizi delle televisioni locali (di Primocanale in particolare, al quale va reso merito di svolgere un servizio pubblico di grande importanza) purtroppo sembra non abbiano scosso nessuno tra quanti hanno responsabilità politiche, né a Roma, né a Genova. Credo che, come cittadini e non sudditi, dovremmo chiedere conto a tutti gli Onorevoli e ai Senatori eletti nella nostra regione di che cosa hanno fatto (e di che cosa intendono fare) per porre fine a questa situazione, che comporta enormi costi economici e sociali per tutti i Liguri".
Pio commenta: "Egregio Dottore, non mi dilungherò, negli anni '90 per lavoro utilizzavo quasi ogni giorno l'infima rete autostradale ligure, non senza ansia, con il crollo del 2018, avendo anche cambiato lavoro, mi sono proposto di non utilizzarla più salvo esigenze di forza maggiore, e le confesso che sto riuscendo a mantenere piuttosto bene quanto prefissatomi. Non mi prenda per un vandalo, ma ritengo che l'unico strumento valido in mano ai cittadini in questo sistema vomitevole possa essere la manomissione e distruzione sistematica delle infrastrutture di cui sopra, senza arrecare alcun danno all'utenza ovviamente, quindi mi riferisco a caselli, sistemi di pedaggio etc. etc. prendendo spunto, in parte, dai cugini transalpini. Non sarà risolutivo, ma è l'unica azione che può contrastare efficacemente l'osceno trascinarsi degli eventi. Lo dico con la calma dei forti, e di chi non è più succube di tale abominio da un lustro. Non mi aspetto alcun segno di appoggio formale da parte Sua, ma spero che segretamente, come carbonari solidali al fronte, condivida almeno in parte il mio pensiero. La seguo con simpatia e sostegno".
Andrea commenta: Quanto scrivo "rappresenta più uno sfogo che un vero e proprio contributo, la notizia degli aumenti autostradali nel nodo di Genova è qualcosa di grottesco e ringrazio Primocanale per non aver taciuto di fronte a cotanta schifezza. Sono cittadino genovese e conosco bene la storia del ponte Morandi, ancora oggi pur non essendone stato investito direttamente, rabbrividisco ripensando a quel 14 agosto. Altrettanto bene conosco la attuale situazione delle autostrade e seppur infastidito dai disagi credo che fosse doveroso correre ai ripari onde evitare una tragedia bis. Accetto quindi le gincane tra cantieri e le chiusure programmate, sperando che questo consenta di realizzare gli interventi strutturali e non solo qualche appariscente tapullo. Per l’indirizzo di studio che ho scelto il tema dei trasporti è un po’ il mio pane e sono felice che negli ultimi anni, grazie a queste amministrazioni va detto, molte opere siano state sbloccate e ne siano stati avviati i cantieri. Aspetto pure il via dei lavori della Gronda, progetto discutibile su alcuni aspetti, ma fondamentale a mio avviso per dare una alternativa all’attuale tratto compreso tra Voltri e Ovest. Per la Gronda ho letto, ma ammetto di non ricordare la fonte, che da anni Autostrade per l’Italia mette da parte soldi presi appunto da un rincaro dei pedaggi nel tratto interessato, ma finalizzato specificatamente a quell’opera. Vorrei sapere quanti soldi di pedaggio “extra” hanno raccolto e che fine hanno fatto? In ogni caso se partirà la Gronda io sarò felice.
Ma resta l’inaccettabile comportamento che la Società concessionaria ha avuto e ha tuttora nei confronti dei Genovesi. Ripeto che io, da genovese, mi sento offeso. Pur non essendo stato leso in prima persona. E non si tratta soltanto di sincera solidarietà ai parenti delle vittime o a quanti hanno perso qualcosa a seguito del crollo del viadotto, ma proprio della percezione di esser presi per i fondelli da chi era stato individuato come gestore di una infrastruttura. Gestore che ha gestito coi piedi. Gestore che non si è mai curato di porsi nei confronti dei genovesi come ci si aspetterebbe da chi, ai genovesi, ha arrecato un così grosso danno. Ma già voi di Primocanale avete ben espresso questi concetti, e quindi è inutile ripeterli. Quel che mi scoccia è che alla fine della fiera non si ottiene niente e tanto si fa come decidono loro. E qui mi sento di muovere una critica ai genovesi che, vuoi per il quieto vivere, vuoi per la proverbiale riservatezza, in queste occasioni non fanno mai abbastanza caciàra. Insomma abbiamo gente per le piazze che manifesta per qualsivoglia sciocchezza, non me ne voglia nessuno, ma per questo genere di insulti possibile che nessuno si metta di traverso? Qualcuno che dica: “non ce ne stiamo, a noi così non va. Questo è il vostro modo di gestire l’infrastruttura? Ok noi non vi paghiamo. Passiamo da un’altra parte. Prendiamo l’Aurelia (così intasiamo pure quella). Ma per l’Amor de Zena da lì non ci passo.
Basterebbe una settimana secondo me. Una settimana di consapevole rinuncia da parte degli utenti all’utilizzo di un qualcosa che definirlo autostrada è ridicolo, figuriamoci doverlo pure pagare con l’aumento… lasciarli a bocca asciutta, questo bisogna fare. Perché se in 23 anni che sono al Mondo ho imparato qualcosa è che nulla più dei soldi, purtroppo, possono far leva per ottenere qualcosa. Benissimo allora se di soldi si parla per come la vedo io di fronte a un disservizio offerto si deve avere il coraggio di scegliere di non sceglierlo. Ma questo ovviamente è bello solo per iscritto, perché nessuno si sognerà mai di far marcia indietro arrivato al casello. Aspetto con curiosità la fine dei lavori nel nodo di Genova. Mi piacerebbe poi assistere a una revisione del sistema di gestione delle autostrade, e delle infrastrutture di trasporto in generale. Bene che i privati gestiscano, ma le regole le deve fare lo Stato nell’interesse pubblico (interesse pubblico, questo sconosciuto) e se le regole non vengono rispettate io, cittadino, mi aspetto che lo Stato mi tuteli, escludendo chi le regole non le ha rispettate. Altrimenti poi non bisogna stupirsi che il cittadino perda la fiducia nello Stato e nelle istituzioni…Ringrazio nuovamente Primocanale che, ancora una volta, fa un ottimo servizio pubblico per Genova e la Liguria.
Enrico Nicola Vigo commenta: "Mi associo al condivisibile editoriale del Dr. Rossi di Primocanale. Le mancate manutenzioni degli ultimi 30 anni, quelle che hanno generato la tragedia Morandi e non solo, unitamente all'aumento periodico ingiustificato dei pedaggi, ultimo quello scandaloso in ordine di tempo, fanno pensare che ci sia una regia occulta malefica e indisturbata che non tiene conto di nulla. A parte la ricostruzione del ponte post crollo del precedente, abbiamo gallerie non a norma in tutta la rete autostradale ligure, non abbiamo ancora ripristinato le barriere antirumore per lunghe tratte autostradali urbane, dopo che per anni colpevolmente ci si è presi gioco dell'utenza e della cittadinanza con barriere insicure non a norma. La lentezza della giustizia e la complessità degli accadimenti e dei reati penali commessi lascia un vuoto incolmabile nelle coscienze dell'opinione pubblica. La mancata reazione agli aumenti ingiustificati da parte degli amministratori protempore di ogni ordine e grado, a partire dai governanti titolari dei trasporti Salvini & Rixi, per scendere agli amministratori di Regione Toti e del Sindaco Bucci, sbalordisce e sconcerta. Nessuno si sta prendendo cura della Res Publica e dell'interesse collettivo e questo si aggiunge al cahiers de doléances che oramai si sta gonfiando a dismisura. A nulla valgono le sceneggiate a cui veniamo sottoposti nostro malgrado dai rappresentanti delle Istituzioni, il sentimento che aleggia tra la gente è di disappunto crescente, anche perché di questo passo le 43 incolpevoli vittime ed i loro affetti vengono quotidianamente disonorate in un crescendo disumano. In Liguria nei prossimi 15 anni dovranno essere radicalmente sistemate gallerie e viadotti e ci porteremo disagi a non finire ben oltre il peggio che abbiamo vissuto finora. Grazie a Primocanale per la sincera battaglia civica intrapresa per ripristinare verità e perseguire la giustizia penale e civile".
Un altro utente delle autostrade liguri commenta: "Ricordiamoci che la gratuità sarebbe stata fino al 2033 se i nostri amministratori locali e regionali non avessero invece spinto per rimetterli, a fronte di cosa non l’ho ancora capito (Gronda fra x anni o tunnel subportuale?). Potete informarvi su questo? E diamo uno sguardo anche agli aumenti del servizio ferroviario, per il miglioramento del parco rotabile che innegabilmente c’è stato, abbiamo gli stessi orari da vent’anni, i tempi di percorrenza superiori o inalterati rispetto a 50 anni fa (così da evitare le multe per i ritardi). Vabbè ma tanto la benzina è scesa…
Roberto Ponte scrive: "Condivido pienamente le sue parole e quanto indicato nel suo articolo. Percorro giornalmente la tratta A10 da Savona a Genova e la situazione è a dir poco incresciosa: scambi di carreggiata, restringimenti di corsia, allagamenti, gallerie con abbondanti infiltrazioni. Le condizioni di sicurezza sono a dir poco precarie, anche in considerazione dell’elevato flusso di veicoli commerciali che percorrono la tratta, ed in tali condizioni gli incedenti sono all’ordine del giorno e le lunghe code sono una conseguenza naturale.
L’unica alternativa all’autostrada è la via Aurelia costruita dai romani 2000 anni fa che, contrariamente alla rete autostradale, tiene botta. In caso di chiusura delle tratte autostradali il traffico viene riversato sull’Aurelia con enormi disagi per il traffico cittadino dei comuni che attraversa. A mio avviso dovrebbe essere previsto un sistema di ristorni in caso di chiusura delle tratte autostradali da parte del gestore a favore dei comuni interessati.
Trovo infine increscioso che il precedente azionista di maggioranza (Famiglia Benetton) sia stata lautamente ricompensata per uscire dallo scempio che le stessa aveva creato, riducendo le manutenzioni per massimizzare i profitti. Ritengo quindi che i profitti generati da Atlantia durante la gestione operata dalla famiglia Benetton siano “indebiti” e debbano essere risarciti dall’azione sta di riferimento.
In ultimo una parola di sconforto sul governo che indipendentemente dal colore politico trova sempre il modo di insediare nel Ministero
Dei Trasporti, persone di dubbia capacità è sempre “avulse dal gioco”. Grazie molte per la sua battaglia. Firmato un utente autostradale piuttosto inca..ato!".
Giorgio Guida commenta: "Condivido che gli aumenti dei costi autostradali siano un sopruso bello e buono visto che il percorso sulla A10-A12-A26- A7-A6 è sempre uno slalom ricco di rischi e dell’incognita sull’orario del percorso, che causano ritardi negli appuntamenti di lavoro e stress relativi. Esiste poi l’ansia che gallerie e viadotti siano integri o potrebbero presentare sciagure. E’ necessario portare avanti una lotta serrata contro gli abusi dei gestori a cui nulla è importato di noi utenti. Grazie e cordiali saluti".
Un altro utente scrive: "Non è per il 2% di aumento quello che da molto ma molto fastidio è il fatto che questi signori assassini siano liberi e continuano la loro vita come se niente fosse. Lo spettacolo continua..."
IL COMMENTO
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