LIGURIA - La Liguria celebra la festa dei lavoratori del primo maggio. Dopo i difficili anni di emergenza Covid l'occupazione ha ripreso a crescere. Nell'ultimo anno, secondo i dati Istat, in Liguria l'occupazione è passata da 594.600 a 616.116 con un incremento di oltre 21.500 posti (+3,6%). Si tratta di un dato superiore rispetto alla media italiana (+2,4%). Ma non mancano peculiarità e criticità come le differenze di genere e l'aumento dei contratti a tempo parziale e di quelli a tempo determinato. Inoltre aumenta il lavoro alle dipendenze e cala quello autonomo.
CONTRATTI A TEMPO E DIFFERENZA DI GENERE - Cresce in Liguria l'occupazione sia di uomini che di donne, ma con queste ultime che fanno segnare dati ben inferiori rispetto ai colleghi: dei nuovi assunti infatti oltre 18 mila sono uomini e appena 3 mila le donne. Altro dato che emerge dal report sull'occupazione in Liguria nell'ultimo anno è quello della crescita dei contratti a tempo parziale (+9,6%) rispetto al tempo pieno (+5,4%) con il full time che vede ancora una volta le donne penalizzate (-0,8%) con l'aumento invece del numero dei part time (+10,6%).
Cresce sì l'occupazione ma nella maggior parte dei casi si tratta di un aumento dei contratti a tempo determinato con 7.884 contratti stipulati (+11,7%) contro il +5,3% del tempo indeterminato. Anche in questo caso la differenza di genere è evidente: se per i contratti a tempo determinato maschi e femmine si equivalgono (4.223 assunzioni degli uomini contro le 3.661 delle donne) per gli indeterminati lo squilibrio è palese con 3.048 assunzioni tra le femmine e 16.972 tra i maschi. Inoltre aumentano gli occupati alle dipendenze con un incremento del 6,3% (+27.905 unità), mentre scende del 4,3% il lavoro autonomo (-6.389 unità).
Il focus sui dati mostra dunque un aumento dell'occupazione, di conseguenza è positivo il dato sulla disoccupazione in Liguria che scende a 45.941 unità con una riduzione del -14,8% (-7.965 unità). La diminuzione percentuale è uguale a quella del Nord-Ovest (-14,8%, -69.242 unità). In Italia la flessione è del 14,3% (-339.397 unità).
ETA' E TITOLI DI STUDIO - Il dato della Liguria mette in evidenza la crescita concentrata soprattutto tra i più giovani dove l'incremento più consistente si registra nella classe di età 15-24 (+25,1%, +5.694 unità) e in particolar modo tra gli uomini (+43,6%, +5.324 unità) mentre sono poche centinaia le giovani entrate nel mondo del lavoro. Gli occupati diminuiscono solo nella classe di età 35-49 anni (-0,6%, -1.298 unità) e solo tra gli uomini (-2,4%, -3.017 unità). Aumentano inoltre soprattutto gli occupati in possesso del diploma di scuola superiore (+5,3%, +15.303 unità).
I SETTORI - Ma quali sono i settori che registrano i risultati migliori? Cresce il lavoro nell'industria (+7,4%) grazie al boom nel manifatturiero (+17,9%) mentre cala quello delle costruzioni (-1,8%). Altro settore in crescita è quello dei servizi legato al turismo, alberghi e ristoranti (+5,5%). Disastroso il dato sull'agricoltura che fa segnare un crollo del 41,5% con la perdita nel settore di oltre 4 mila lavoratori.
IL LAVORO NELLE PROVINCE - A livello provinciale secondo gli ultimi dati disponibili il tasso di occupazione è del 62,1% a Imperia, del 64,2% a La Spezia, del 66,1% a Savona e del 67,4% a Genova che fa segnare il dato migliore in Liguria.
Nella provincia di Imperia il tasso di occupazione maschile tra i 25-34 anni è quello che mostra un incremento maggiore (+16,1 punti percentuali), rispetto alle altre province, salendo dal 72,2% del 2021 all’88,3% del 2022. Il tasso di occupazione femminile scende nelle classi 25-34 anni (-13,1 punti percentuali) dal 55,6% al 42,5%; 55-64 anni (-4,9 punti percentuali) dal 47,7% al 42,8%.
In provincia di Savona invece il tasso di occupazione maschile è in crescita in tutte le classi e in particolar modo tra i 15-24 anni (+13,9 punti percentuali) dal 18,3% al 32,2%; 55-64 anni (+5,1 punti percentuali) dal 65,8% al 77,2%. Il tasso di occupazione femminile è in flessione solo nella classe 45-54 anni (-5,3 punti percentuali): dal 69,5% al 64,2%;
A Genova il tasso di occupazione maschile tra i 25-34 anni sale di ben 13 punti percentuali, dal 72,3% all’85,3%, ma è in diminuzione nelle classi 35-44 anni (-2,1 punti percentuali) dal 91,7% all’89,6%; 45-54 anni (-0,6 decimi di punto percentuale) dall’89,7% all’89,1%. Mentre il tasso di occupazione femminile scende nelle classi 15-24 anni (-1 punto percentuale) dal 17,4% al 16,4%; 55-64 anni (-2 decimi di punto percentuale) dal 52,65 al 52,4%.
Infine la provincia della Spezia è l’unica in cui il tasso di occupazione maschile tra i 25-34 anni è in diminuzione (-6,6 punti percentuali), dall’83,8% al 77,2%. Scende anche tra i 35-54 anni (-2,5 punti percentuali), dal 92% all’89,5% e tra i 45-54 anni, anche se solo di un decimo di punto percentuale. Il tasso di occupazione femminile è in flessione tra i 15-24 anni (-3,2 punti percentuali) dal 13,7% al 10,5%;
25-34 anni (-0,6 punti percentuali) dal 58,1% al 57,5%; 45-54 anni (-2,1 punti percentuali) dal 71,3% al 69,2%.
IL COMMENTO
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