GENOVA - Voler dare una casa e una famiglia provvisoria a chi non può più stare nella propria o non l'ha mai avuta. Da qui partono le storie che racconteremo martedì sera alle ore 21 con "People - Cambia il tuo punto di vista", che dedicheremo all'affido familiare. Nel 2023 la legge che lo istituisce ha compiuto 40 anni ma ad oggi è una realtà ancora poco conosciuta.
L'affido è un’istituzione di aiuto e sostegno molto importante per garantire al minore il diritto di crescere in un ambiente che possa soddisfare le sue esigenze educative e affettive, rispettando i suoi bisogni, in riferimento alle caratteristiche personali e familiari e alla sua specifica situazione di difficoltà.
In Italia sono oltre 23mila i minori i bambini e i ragazzi allontanati dalle famiglie ospitati in strutture al 31 dicembre 2020 secondo l’Autorità Garante per l’infanzia e l’Adolescenza.
Nel 2019 erano 13.555 i bambini e ragazzi di 0-17 anni in affidamento familiare a singoli, famiglie e parenti (al netto dei minori stranieri non accompagnati). Un bambino o adolescente su cinque di quanti sono in affidamento familiare è di cittadinanza straniera.
A seconda della propria disponibilità e dell’impegno che possono dedicare, i candidati all’affido potranno essere adatti a progetti diversi per durata, tipologia e finalità: si può prevedere, ad esempio, l’affiancamento di un bambino per poche ore al giorno o alla settimana, fino ad un’accoglienza a tempo pieno presso il proprio nucleo familiare.
L’affido familiare ha vissuto momenti difficili negli anni della pandemia da Covid 19. Cosa è necessario fare per sostenere le famiglie affidatarie, i minori e le famiglie di origine in difficoltà? Quali sono le difficoltà? Quali sono i pregiudizi da sfatare?
Ne parleremo nello studio di Terrazza Colombo con alcune famiglie affidatarie che hanno deciso di raccontare la loro scelta.
In studio anche chi ha promosso e coordinato a Genova il protocollo d’intesa tra il Comune, la Rete delle associazioni di affido familiare del territorio e Asl 3 genovese per la promozione, la sensibilizzazione e il sostegno dell’affido familiare. Tra gli obiettivi del protocollo: la promozione e la sensibilizzazione all’affido, l’informazione e la formazione delle famiglie, l’accompagnamento degli affidatari nel percorso di approfondimento con Comune e Asl e le associazioni coinvolte, il consolidamento delle procedure di lavoro in rete con le associazioni anche per la segnalazione di coppie disponibili e quindi la loro formazione e successiva frequentazione dei gruppi delle famiglie, la progettazione e l’avvio di percorsi di sostegno all’autonomia dei giovani che escono dal progetto di affidamento, incontri di aggiornamento.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci