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Chiusa dallo scorso luglio, Buffa rischiava di non riaprire più i battenti e lasciare a casa sei dipendenti
1 minuto e 9 secondi di lettura
di s.i.

Aveva chiuso i battenti a luglio scorso, per quella che doveva essere una pausa estiva, ma poi non aveva più riaperto. La storica cioccolateria genovese Buffa, aperta dal 1932, ha rischiato di essere una vittima della crisi economica, lasciando a casa sei dipendenti che si trovavano in cassa integrazione e le vetrine di via Domenico Fiasella vuote.

Il salvataggio

Nel pomeriggio di venerdì, l’assessore al lavoro Mario Mascia ha incontrato i rappresentanti della società Bon Jour, industria dolciaria con sede a Sampierdarena in via del Campasso, che ha trattato col titolare di Musante e Liotta il contratto d’affitto, con promessa di acquisto, del ramo di azienda di Buffa, un modo per salvare una storica attività. Adesso è partita la corsa contro il tempo per riaprire entro Natale la storica cioccolateria, punto di riferimento per i genovesi. 

"Dopo più di un anno di trattative complesse e laboriose, anche grazie all’intervento risolutivo dell’assessorato allo Sviluppo economico che ha acceso i riflettori sulla crisi di Buffa una delle principali cioccolaterie di Genova, siamo riusciti a salvare il negozio e gli impianti di produzione correlati a questo marchio storico genovese, garantendo anche la continuità retributiva e la salvaguardia dei posti di lavoro del personale afferente alle attività di produzione e commercializzazione dei prodotti a marchio Buffa", ha spiegato Massimo Burri, presidente e amministratore delegato dell’industria dolciaria Bon Jour s.r.l.

 

 

 

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