Attualità

Costantino Passalacqua racconta la vita a Kiev, dove si cerca la normalità
1 minuto e 2 secondi di lettura
di T.O.

KIEV -  "Non so se i fatti di Bucha possano cambiare il volto della guerra ma spero cambino le opinioni di chi continua a giustificare la Russia". Costantino Passalacqua, ligure a Kiev, racconta la situazione in Ucraina: "Io vedo i russi sparare e incendiare le case. Una ex compagna di classe di mio figlio è dovuta scappare nei boschi con una sorella di 12 anni, una di 9 e il papà per raggiungere un'altra città, perché casa sua è stata bruciata. Non capisco chi dice che Putin non è un aggressore e continua a processare l'occidente. Spero almeno che tutto questo male faccia capire che non è un'invenzione".

"Queste cose si sapevano più o meno per racconti di gente che è riuscita a scappare - spiega - ma quelle immagini sono state veramente forti. Io a Bucha avrei dovuto comprare casa, avevo degli amici che per fortuna sono riusciti a scappare, i loro parenti però hanno visto cose orribili".

Gli abitanti di Kiev cercano di aiutarsi l'uno con l'altro, c'è chi torna a casa per proteggere le abitazioni e le famiglie ma anche "la volontà di aiutare la gente in difficoltà e di conservare un regime di vita il più normale possibile. Ci svegliamo e parliamo di guerra, andiamo a dormire parlando di guerra. È veramente pesante".

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