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di Maurizio Rossi

Uno dai lati positivi di restare bloccati in autostrada da una delle nostre quotidiane code da 10-15 chilometri (ammesso che non ti schianti in qualche scambio carreggiata o in una galleria buia e a doppia corsia), è che devi fermarti, pensare, riflettere. I liguri alle prima code spesso definiti “rallentamenti” dai quei simpatici burloni di comunicatori di Autostrade, si arrabbiavano pesantemente ora comprendono che in questi magici momenti si possono rallentare i ritmi di vita frenetici e dedicare qualche ora alla meditazione.

Purtroppo fra 3-4 anni forse questo privilegio finirà e magari nel 2026 avremo persino il Terzo Valico operativo anche se, fino a data da definire, ad oggi non esistono né progetti né finanziamenti per il quadruplicamento della linea da Tortona a Pavia che probabilmente entro il 2032 in qualche modo verrà realizzata e finalmente potremo andare e venire da Milano in meno di un’ora.

Ma torniamo alla domanda del titolo di questo commento:
“Perchè il Presidente del Consiglio viene a Genova a Palazzo San Giorgio”

Draghi ha perso il Quirinale, è restato in silenzio per tutto questo tempo lasciando sbattere i partiti che al contrario di lui comunicano da mattino a sera e spesso anche di notte.
Ora anche Draghi e il suo staff di comunicazione ritengono che i suoi obiettivi futuri necessitino di una diversa strategia di comunicazione di rapporto con i territori.
Sappiamo quanto il presidente sia legato al successo del Pnrr, che raccontato lunedì al Ducale dal ministro Roberto Cingolani ha mandato in depressione tutti i presenti, compresi Bucci e Toti, che al contrario del ministro soffrono semmai di “eccesso di ottimismo” ma dopo aver ascoltato tutte le profezie negative del ministro, che lui definisce “realismo”, sono stati trovati al bar vicino con una bottiglia di grappa per ritrovare il loro sano superottimismo contagioso.

Dopo questo tragico incontro con la città di Cingolani per fortuna arriva a Genova il vero “capo” Mario Draghi e nello specifico a Palazzo San Giorgio sede dell’Autorità Portuale.

Ritengo che venga perché vede la nostra città come il simbolo dell’efficienza e dove molti soldi del Pnrr possono trovare destinazione e raggiungere entro le date stabilite dal piano, il compimento. E ritiene che il porto di Genova sia uno dei punti strategici nazionali su cui credere e investire.

L’immagine di Genova quindi è alta, altissima e di questo hanno grande merito i nostri amministratori da Toti a Bucci al presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini che farà gli onori di casa mercoledì a Palazzo San Giorgio.

Saranno presenti al fianco di Draghi solo rappresentanti istituzionali, nessun politico di alcun partito (tutti già in fibrillazione) ma solo mondo economico e portuale.
Diga, ribaltamento a mare Fincantieri, terminal Crociere, aree Ilva, quante cose da presentare e da chiedere al presidente.

E sono particolarmente lieto che incontrerà anche i parenti delle vittime del Morandi, quel ponte che è costato la vita a 43 persone ma che con il suo crollo ha determinato un’attenzione su Genova che mai avevamo avuto prima. E un ricordo per loro una preghiera la dobbiamo tutti. La ricerca di Primocanale da sempre a partire da me a Tiziana Oberti, e tutti i giornalisti e tecnici è
di mantenere viva sempre la memoria di quelle vittime, il ricordo di cosa accadde quel 14 agosto sia nel rispetto a loro dovuto sia per evitare che l’attenzione mediatica vada pian piano a svanire come molti vorrebbero.

Draghi quindi ha scelto Genova perché la considera il punto più in fase di trasformazione, grandi investimenti, strategica per il Paese ma anche la città che può garantirgli oggi maggiore visibilità mediatica. Per questo parte prima da Genova. Ma sebbene i nostri bravi amministratori si sono guadagnati questa immagine vincente, è bene ricordare che “chi nu cianze nu tetta” e su questa posizione ritengo si dovrebbe esigere molto di più dal presidente di quanto effettivamente si stia facendo a Genova e per Genova:

- Mancanza di continuità territoriale data persino a Trieste e Ancona;
- Raddoppio di Andora per la Francia;
- Nodo di Genova ridotto e al rilento;
- Binari in porto;
- Velocizzazione della Genova – Milano;
- Quadruplicamento Tortona – Pavia - Milano a oggi neanche progettato;
- Progetto di come velocizzare la linea Genova - La Spezia;
- Integrazione di Genova nella linea alta velocità (inesistente);
- Intervento sulla grave operazione salva Benetton tramite Cassa Depositi e Prestiti;
- Diga di Genova.

La visita a Palazzo San Giorgio del presidente Draghi è un'iniezione di fiducia verso Genova ma apre anche a una riflessione su quali siano i suoi obiettivi personali e nell'interesse del Paese: da presidente del Parlamento europeo, a restare a Palazzo Chigi con forti tensioni della politica che mal lo tollera per avergli tolto ogni spazio di manovra, ad attendere un eventuale ripensamento di Mattarella magari fra un anno e puntare sul Quirinale.

Vedremo e ascolteremo come si porrà da Palazzo San Giorgio nella diretta di Primocanale dalle 9 del mattino. Cercheremo di capire tra le sue parole che messaggio darà alle istituzioni locali, agli imprenditori, ai cittadini che saranno ad ascoltarlo davanti a Primocanale.

Per il momento grazie presidente per l’onore di aver scelto Genova per la partenza del suo “new deal” e qualsiasi cosa andrà a fare resti legato alla nostra Superba.
Ora la coda si muove, il momento della riflessione è finito.

Mani sul volante e a 10-20 km all’ora fra sole 2-3 ore probabilmente sarò arrivato a casa, purtroppo tardi per la cena. Che fortuna avere le lunghe code e questi interminabili momenti di riflessione! Tra tre anni mi mancheranno e chissà, magari  non mi domanderò neppure dove sarà finito il nostro Super Mario.

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