Cronaca

Uscite le motivazioni della sentenza
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di Redazione sport

Sono state rese note le motivazione della sentenza con cui il 6 dicembre 2022 ha il calciatore Manolo Portanova e lo zio Alessio Langella, imputati degli abusi a una ragazza invitata la sera del 30 maggio 2021 in un appartamento di Siena, sono stati condannati a 6 anni per violenza sessuale di gruppo: "Elementi concordi - scrive il giudice Ilaria Cornetgenoti - depongono per una rilevante gravità del fatto ed ostano al riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, non potendo esse giustificarsi esclusivamente sulla base di età, incensuratezza e manifestata comprensione della sofferenza della persona offesa". Ricostruendo la vicenda il giudice afferma che "il fatto, che ha visto il coinvolgimento di quattro persone, tra cui un minore, è durato tra i 40 e i 60 minuti, i rapporti sessuali sono stati ripetuti e in alcuni momenti contemporanei, la ragazza è stata colpita con schiaffi, ha riportato lesioni in termini di malattia organica e psichica".

Inoltre, alle richieste di acqua e di chiamare un'amica "non è stato dato seguito", infine lo stupro di gruppo "ha avuto termine verosimilmente per le proteste" di un'altra ragazza nella casa e per l'ingresso di un altro giovane "nella stanza". Ma certo, conclude Cornetti, "non per una resipiscenza dei quattro giovani" fra cui Manolo Portanova. Il giudice nelle motivazioni sottolinea anche che non vi sono le condizioni per il riconoscimento delle attenuanti generiche a Manolo Portanova e allo zio Alessio Langella nonostante anche "la manifestazione di dispiacere" degli imputati "per le sofferenze comunque vissute dalla ragazza" e "l'offerta di 25.000 euro a titolo di risarcimento del danno". Oltre ai danni da lesioni fisiche, la documentazione medica della ragazza rileva un ritorno di un disturbo del comportamento alimentare che era stato superato in anni precedenti ma la cui "sintomatologia - scrive il giudice - presentata dopo la violenza subita, compreso il riacutizzarsi del disturbo, è da correlarsi per natura ed intensità esclusivamente alla stessa violenza sessuale subita.

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