GENOVA -Otto marzo festa della Donna come speranza di una donna di ripartire dopo avere perso tutto.
E' la storia di Mariangela Mordocco, la fioraia di Marassi che nella notte del 22 febbraio ha visto andare in fumo il suo chiosco di via via Monet, davanti allo stadio di Marassi, ereditato dalla mamma e che però dopo un paio di settimane di sconforto ha provato a rialzarsi proprio nel giorno della celebrazione delle donne. Anche se del suo negozio è rimasto solo un mucchio di intelaiature e legni bruciati, ha comprato qualche decina di mazzi di mimose e ha iniziato a venderle lì, come un'ambulante abusiva, con la grande dignità di una donna che resiste. "Ho venduto tutte quelle mimose ed è stato bello perché ho avuto la conferma che i miei clienti non mi hanno abbandonato" si limita a dire Mariangela che non ama stare sotto i riflettori e con i giornalisti non parlerebbe mai.
L'incendio che ha distrutto la sua attività è avvenuto alle 23 del 22 febbraio e quasi certamente si tratta di un gesto doloso visto che nel chiosco non c'era elettricità.
Mariangela non ha saputo spiegare chi poteva avere interesse a bruciare il suo chiosco, "non ho nemici" e siccome non era assicurata contro gli incendi ha perso tutto e ora dice di non avere la possibilità economica di ripartire in tempi brevi. "Da quel giorno ho solo buttato via parte delle macerie, ma anche per smaltire tutto ci vogliono tanti soldi, come per provare a ripartire".
Dopo la simbolica ripartenza dell'8 Marzo, come un fiammella nel buio, però la donna ha ripreso almeno la speranza, a confortarla non solo i clienti e la gente di Marassi, che non l'hanno abbandonata, ma anche la promessa dell'assessore al commercio del comune di Genova Paola Bordilli. Mariangela e Paola, due donne, si sono sentite per telefono, ed il primo passo è stato mosso proprio nel giorno della Feste delle donne e delle mimose.
IL COMMENTO
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