Cronaca

Il giudice si era riservato qualche giorno per decidere: la difesa del pizzaiolo aveva infatti chiesto che l'uomo potesse tornare a casa agli arresti domiciliari mentre l'accusa chiedeva che rimanesse in carcere. Il giudice ha deciso per il carcere
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di Aurora Bottino

SANREMO - Rimarrà in carcere il 73enne Salvatore Aldobrandi, arrestato il 17 giugno a Sanremo per l'omicidio della giovane Sargonia Dhanka nel 1995 in Svezia.

L'udienza, nel tribunale di Genova, era stata il 5 luglio. L'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e la soppressione di cadavere. Per la pubblica accusa era presente il pubblico ministero Matteo Gobbi, di Imperia mentre la difesa era rappresentata dall'avvocato Andrea Rovere.

Il giudice si era riservato qualche giorno per prendere una decisione: la difesa del pizzaiolo aveva infatti chiesto che l'uomo potesse tornare a casa agli arresti domiciliari mentre l'accusa chiedeva che rimanesse in carcere. Il giudice ha deciso che il 73enne, in cella dal 17 giugno, rimarrà nel carcere di Sanremo fino al processo.

Ma andiamo a ricostruire la vicenda che ha fatto finire in cella Aldobrandi, 45enne all'epoca, che aveva una relazione (definita "violenta" da molti testimoni) con la 21enne irachena e naturalizzata svedese, Sargonia Dhanka. Un rapporto altalenante che sarebbe stato caratterizzato, soprattutto nell'ultimo periodo, dalla gelosia di lui.

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Il 13 novembre 1995 Sargonia scompare da Linkoping, Svezia meridionale, cittadina dove la giovane abitava e dove Aldobrandi faceva il pizzaiolo. Aldobrandi finisce subito sotto la lente di ingrandimento della polizia svedese: nell'auto da lui usata e sul suo letto vengono trovate macchie di sangue di Sargonia.

"Aiutami a nascondere un cadavere fatti a pezzi", la confessione, riportata nell'ordinanza svedese e imperiese, che Aldobrandi fece ad un gestore del pub svedese al quale chiese anche in prestito l'auto lo stesso giorno della scomparsa dell'irachena.

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L'uomo, unico indiziato, viene arrestato e portato in carcere, da dove viene scarcerato mesi dopo: la polizia sembra non avere dubbi sulla sua colpevolezza (o almeno così si evince dai giornali svedesi), ma il corpo della giovane non è ancora stato ritrovato e secondo il regime giudiziario svedese senza il ritrovamento di un cadavere o di testimoni diretti non si può accusare di omicidio.

A quel punto l'uomo lascia la Svezia e si crea una nuova vita in Liguria, a Sanremo, dove si risposa (più volte) e ha altri figli.

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