Cronaca

Un cronista di nera racconta le gesta di un serial killer a bordo di un convoglio del levante ligure dove tutti si conoscono e possono essere la prossima vittima o l'assassino
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di redazione

GENOVA -Un treno, tanti omicidi, un colpevole: è Carnaio 8844, un giallo scritto dal giornalista scrittore Paolo Fizzarotti che in 205 pagine riassume la sua vita da cronista di nera ma anche i tanti anni passati a bordo dei treni da pendolare tra Pavia, lavorava alla Provincia Pavese, e la sua Santa Margherita.
Un giallo avvincente che si legge in pochi giorni e tratteggia storie di tante persone, e pure di un vice questore, uno dei pendolari, il tramite fra l'indagine della polizia e i passeggeri. Un treno, facile dirlo, perfetto per essere letto a bordo di un treno.



Fizzarotti per presentare il suo libro è stato ospite di Primocanale, fra due colleghi, il direttore Matteo Cantile, e il cronista di nera Michele Varì, che il libro ha già iniziato a leggerlo, anche loro con esperienze da pendolari alle spalle, il primo fra Genova e la Spezia, il secondo fra Arenzano e Genova. Tutti e tre i giornalisti alla fine concordano che viaggiare in treno per lavoro era più bello qualche decennio fa, quando di treni ce n'erano di più ed erano meno pieni. Ora invece sui treni si viaggi stretti, appunto su Carnai, come l'8844, numero inventato di un treno fantasma.

Fizzarotti ricorda come i pendolari si riconoscano con un colpo d'occhio, viaggiatori che non si abbattono per niente e che per sopravvivere ai lunghi viaggi hanno imparato varie tecniche per dormire.

Treni che alla fine degli anni '90 un serial killer lo hanno ospitato davvero, Donato Bilancia, il giocatore d'azzardo e ladro di appartamenti che uccise 17 persone, quasi tutte donne, alcune a bordo dei treni, tanto da diventare l'incubo dei pendolari. Una tragica storia vera di cui si conosce il finale, l'arresto di Bilancia e poi la sua morte in cella per Covid, e una storia inventata come Carnaio 8844 il cui finale è invece tutto da scoprire.

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