Genova, necroforo disonesto: sparite alcune bare dal cimitero

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Gli investigatori della polizia locale lo pedinavano perché lo sospettavano di assenteismo e di cartellini non timbrati perché in orario di servizio andava a fare shopping o all'osteria.

Gli agenti seguendo Franco Marchese, 63 anni, un necroforo comunale del cimitero della Castagna di Sampierdarena, non immaginavano che avrebbero scoperchiato una vera e propria galleria degli orrori:

Nel campo 11 del cimitero che il seppellitore avrebbe dovuto bonificare, trasferendo le vecchie salme in ossari o loculi, le bare erano ancora tutte lì e sopra vi erano state tumulate altre salme.

Non solo: per arrotondare in nero il sessantenne si era anche fatto pagare 500 euro dal parente di un defunto per esumare un cadavere e spostarlo in una tomba di famiglia della Castagna al cimitero di Nervi.

Un lavoro, però, mai eseguito: nel loculo gli investigatori hanno trovato solo la cassetta con i resti del papà del defunto.

In un'altra occasione il necroforo si era fatto consegnare 1500 euro, a fronte dei 4700 previsti secondo il regolamento cimiteriale, per spostare la cassetta dei resti di un altro defunto al cimitero di Parodi Ligure, ad Alessandria.

In questo caso il trasferimento è avvenuto realmente solo perchè i familiari hanno provveduto personalmente a portare la cassetta con i resti.

Il dipendente comunale per tutte queste accuse è stato arrestato dagli investigatori della giudiziaria della polizia locale e trasferito ai domiciliari: il pubblico ministero Sabrina Monteverde gli contesta i reati di corruzione, falso e soppressione di cadavere. Il sessantenne potrebbe vedersi anche contestare il danno patrimoniale nei confronti di Tursi.

Marchese, vista la complicata situazione giudiziaria in cui si trova, nei giorni scorsi avrebbe presentato la domanda per andare in pensione.

Anche in seguito a questa indagine l'appalto delle operazioni all'interno del cimitero della Castagna è stato affidato ad una ditta esterna.