Cronaca

Parlano alcuni tifosi reduci dagli scontri: "Nella capitale ci sono feriti tutte le domeniche, ma hanno chiuso le curve solo due volte per i cori razzisti. I genoani? Con loro non è finita"
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di Michele Varì

 GENOVA - "Un provvedimento esagerato, in fondo le due tifoserie non sono venute a contatto e i tanti feriti fra le forze di polizia sono dovuti al fatto che carabinieri e poliziotti appena li tocchi si fanno refertare in ospedale per andare sotto mutua, questo lo sanno tutti...".

A parlare dietro la garanzia dell'anonimato sono tre ultrà della Samp che hanno partecipato a parte degli scontri del derby, c'erano nelle cariche, ma su questo di più non dicono, "ci sono ancora indagini aperte...".

Gli ultrà, è bene precisare, che fanno parte della galassia dei tifosi blucerchiati più duri, ma che non fanno parte e, a scanso di equivoci, dunque non parlano a nome del club degli Ultras Tito Cucchiaroni di passo Ponte Carrega

Due precisazioni però dobbiamo farle sui poliziotti feriti: fra gli appartenenti alle forze di polizia ci sono lavoratori che hanno riportato ferite abbastanza gravi, come il primo dirigente che coordinava il servizio d'ordine, colpito alla testa da cocci di bottiglia, ferita poi suturata con alcuni punti. Non solo: abbiamo visto in diretta un commissario capo, il vice dirigente del commissariato di San Fruttuoso, ferito ad una gamba e sanguinare, lui dopo essere stato medicato su un'ambulanza nonostante le ferita ancora sanguinante è tornato a lavorare.

Gli ultrà doriani contestano anche la decisione di chiudere lo stadio per una partita e vietare tre trasferte: "Assurdo, decisioni di pancia, in tante città è una guerra ogni domenica, come a Roma dove da sempre i tifosi ospiti vengono aggrediti e accoltellati, questo lo sanno tutti, eppure nessuno si è sognato mai di chiudere lo stadio o vietare le trasferte, hanno chiuso due volte la curva dell'Olimpico solo per dei cori razzisti, un'altra assurdità visto che quelli sono solo sfottò e non razzismo perché poi i calciatori di colore delle propria squadra vengono applauditi da tutti".

Gli ultrà poi aggiungono: "Avessero vietato quelle a rischio lo avremmo capito, ma ci vietano tre trasferte sicurissime con tifoserie amiche o gemellate, a Modena, Cesena e Cittadella. La dimostrazione che hanno agito di pancia, senza programmare, senza capire. Un provvedimento che punisce tante famiglie che la domenica con il pretesto del calcio fanno una gita e visitano una città. I veri danneggiati sono i ristoratori, noi come tanti altri avevo già prenotato il ristorante e abbiamo già disdetto, a Modena erano i ristoranti erano tutti pieni grazie a noi tifosi".

Vabbè ma voi avete esagerato con la storia degli striscioni, le parate con i cappucci e i bastoni:

"Noi ci siamo, lo devono sapere, e dobbiamo essere rispettati".

L'esposizione nella Nord dei vostro striscioni Ultras vi ha ferito?

"No, perché li hanno rubati in un club vuoto, noi invece la pezza dei diffidati in piazza Alimonda gliel'abbiamo strappata dalle mani, combattendo".

I genoani dicono che però avete approfittato del fatto che loro erano a Milano e in piazza Alimonda c'erano solo ragazzi visto che i diffidati veri erano a firmare nel commissariato?

"Fantasie, noi siamo andati in piazza Alimonda perché siamo stufi che ogni volta che passa di lì una persona con la nostra sciarpa venga aggredita da quelli del 5R, era ora di finirla".

E adesso cosa succederà?

"Adesso è il momento di stare buoni, ci sono le indagini aperte, troppi riflettori su di noi, ma la storia non finisce qui di sicuro".

 

 

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