GENOVA - Sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 8 mesi e 7 anni e 4 mesi di reclusione i due operai accusati di violenza sessuale di gruppo e lesioni gravissime su una 25enne. I fatti risalgono allo scorso settembre. La vittima si trovava in una discoteca a Sampierdarena dopo aver avuto un litigio con il fidanzato, che l'aveva lasciata sola. Qui ha incontrato i due imputati, di 29 e 47 anni, assistiti dagli avvocati Matteo Carpi e Pierpaolo Bottino. Dopo aver trascorso del tempo insieme e consumato alcolici, la situazione è degenerata a casa di uno dei due accusati dove l’avevano ripetutamente violentata insieme.
La denuncia dello stupro
Qualche giorno dopo l'accaduto, la giovane si è recata in ospedale lamentando forti dolori, il che ha dato avvio alle indagini da parte dei carabinieri. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e alla testimonianza della vittima, gli investigatori hanno potuto identificare e denunciare i due uomini. Determinante per risalire ai due uomini erano state le telecamere della zona che avevano ripreso la vittima mentre entrava e usciva dall’appartamento in compagnia dei due poi identificati. Il pubblico ministero Federico Panichi ha richiesto l'arresto; inizialmente il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari, ma successivamente entrambi sono stati incarcerati in seguito all'udienza di Riesame secondo cui i due hanno mostrato “Instinti brutali e violenti” che hanno causato alla vittima “danni e sofferenze psicologiche e fisiche permanenti”. Le analisi mediche hanno confermato “danni psicologici e fisici permanenti”.
La sentenza e il risarcimento
Martedì mattina è stata pronunciata la sentenza definitiva. Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di 8 anni e 4 mesi. Inoltre, la giudice ha stabilito un risarcimento provvisionale di 50mila euro per la donna e una misura di sicurezza della durata di un anno da scontare dai condannati al termine della loro pena.
IL COMMENTO
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