Si annuncia un Natale senza suoni e colori nelle vie di Genova. Gli artisti di strada pensano alla disobbedienza dopo l'arrivo delle prime multe scattate per non aver rispettato il nuovo regolamento, che prevede di esibirsi solo dopo aver prenotato luogo e orario tramite un'app. Dopo due mesi d'informazione e moral suasion (il regolamento è entrato in vigore il primo settembre), i primi a essere stati sanzionati sono stati i violinisti del Trio Cornelius, volti noti nel centro storico, che ora dovranno pagare 50 euro a testa: "Non abbiamo internet sul telefono e non possiamo usare l'app- spiegano a Primocanale - oggi abbiamo mangiato un uovo in tre, siamo poveri e non parliamo bene l'italiano, chiediamo solo di suonare per raccogliere qualche euro".
L'app disertata
Gli artisti di strada non hanno accolto con favore l'introduzione dell'app per regolare l'occupazione delle soste e i tempi di esibizione. Tatiana Zakarova, presenza fissa sotto ai portici del Carlo Felice e la portavoce dei busker , si lamenta della mancata privacy: "Io non m'iscrivo a una piattaforma che chiede codice fiscale e profilo social, se il comune di Genova vuole i miei non deve farli raccogliere da una società privata e non tutti gli artisti hanno questo documento, come i musicisti ucraini che studiano anche al conservatorio".
Il nodo degli orari
"Ci impediscono di suonare dalle 17 alle 19, proprio all'ora dell'aperitivo, ma possiamo suonare alle 22 in via Garibaldi. È assurdo", dice Tatiana Zakarova che chiede ascolto da parte del Comune: "Per scrivere il nuovo regolamento hanno consultato solo i residenti e i commercianti, non ci hanno convocato. Eppure la nostra presenza è riconosciuta in città, il civ Corvetto ci ha chiamati per una giornata in vista delle feste, il Comune invece non vuole farci suonare". Attualmente le esibizioni con emissioni di suoni sono permesse dalle 10 alle 13, tra le 15 e le 17 e tra le 19 e le 22, la richiesta degli artisti è di avere più libertà: "L'arte di strada è spontanea, va bene le regole ma così è proibizionismo".
No all'app senza se e senza ma: "La nostra comunità rimane dell'idea che l'attuale regolamento deve essere abrogato, e in particolare che non accettiamo che la libertà di espressione debba essere prenotata tramite app. La nostra posizione rimane contraria all app - dice la comunità dei buskers - Non ci sono state riunioni o dibattiti in cui si sia parlato di cambiare questa posizione. Quindi, eventuali proposte da qualcuno, nelle quali ci sia ancora l'app, dovranno essere considerate iniziative personali non in linea con la nostra comunità".
Cosa prevede il regolamento
Ci sono 70 postazioni situate in un'area centrale di Genova, che comprende i quartieri di Principe, Brignole e la Foce. Inoltre, sono presenti anche zone di buffer dove non è possibile effettuare performance rumorose. Per ogni aria è stata indicata sia l’esatta ubicazione che la tipologia di emissione sonora ammessa (nessuna, bassa, media o alta) in base agli strumenti e ai watt degli eventuali strumenti di amplificazione. Al di fuori dell’area individuata dalla delibera, e quindi nel resto della città, si applica l’articolo 13 del regolamento, che ammette le esibizioni in strada, previa registrazione degli artisti attraverso la app e nel rispetto delle regole che stabiliscono, fra l’altro, le distanze minime da rispettate da edifici pubblici e privati e anche fra un artista e l’altro (70 metri l’una dall’altra per le esibizioni con nessuna emissione e bassa emissione e a 150 metri per quelle con media e alta emissione).
IL COMMENTO
La margherita di Orlando e la sinistra “diffusa”
Senza bancomat e carte di credito, la mia giornata con solo 1 euro in tasca