GENOVA - È un teatro coraggioso, dinamico, pieno di progetti e prospettive, che guarda ai giovani e che punta sempre più a prendersi lo spazio che gli spetta nel panorama internazionale l'Opera Carlo Felice. A Terrazza Colombo si è svolta una serata dedicata alla Fondazione lirica genovese che ha ripercorso la storia della ricostruzione del teatro a quasi 40 anni dalla guerra, grazie alle immagini dell’archivio storico di Primocanale, le grandi produzioni realizzate nonostante il Covid, la scommessa di riportare il balletto ai parchi di Nervi, le attività per le scuole e l’Accademia di alto perfezionamento per gli aspiranti cantanti d’opera. Assieme alle voci degli amici del teatro e delle istituzioni, si è raccontato come è cambiato il teatro dal 2019 a oggi.
È stata l'occasione di tratteggiare un bilancio su questi ultimi tre anni con il sovrintendente Claudio Orazi, che il primo ottobre del 2019 arrivò a Genova già nel pieno delle attività per quella che poi si rivelò una stagione molto particolare per il teatro e per tutti i teatri italiani.
"Il teatro è cambiato molto e soprattutto è cambiato in meglio: assieme agli amministratori del teatro, dai soci al Comune di Genova e Regione Liguria abbiamo incrociato il tempo sospeso del Covid e abbiamo scelto di investire nell'investimento delle nostre maestrante tecniche e artistiche"
Proprio il Covid ha permesso al Teatro di stringere ulteriormente i rapporti con la città di Genova e con la Regione adottando una scelta decisamente coraggiosa, ovvero quella di mantenere le attività, per quanto possibile, durante il lockdown, con concerti e produzioni che attraverso la tv con Primocanale Production hanno tenuto compagnia ai liguri costretti a casa. Ha fatto il giro delle pagine culturali nazionali dei giornali il concerto del 25 aprile 2020, quando a pochi giorni dall'avvio delle restrizioni un quintetto d'archi rigorosamente distanziato suonò in un Carlo Felice vuoto per trasmettere quel senso di unione e vicinanza che solo la musica può dare. E poi da lì sono stati altri i momenti difficili che però il teatro ha saputo trasformare in opportunità: tra le ultime produzioni nel 2021, con tutti i teatri chiusi, quella del dittico di Luca Micheletti ed Elisa Balbo "Serva Padrona" e "Trouble in Tahiti", prima trasmessa in tv e poi nel cartellone dell'anno seguente riproposta a teatro, con un grande successo di pubblico in entrambe le occasioni.
"C'è stato un vero e proprio Rinascimento del Teatro Carlo Felice, che ho trovato in grandi difficoltà finanziarie, con poca fiducia dei lavoratori in loro stessi. Oggi possiamo dire dopo tre anni che tutti insieme abbiamo portato il teatro ad avere nuovamente una grande reputazione in sede nazionale e internazionale"
Sempre in questi anni complessi il teatro è stato presente agli eventi cittadini, come per l'inaugurazione di Euroflora, ha accettato dal Comune di Genova la direzione del Nervi Music Ballet Festival che segue le orme della grande storia dei balletti di Nervi e ha avviato l'Accademia di alto perfezionamento per i giovani, affidando loro una produzione ogni anno a chiudere la stagione del teatro, assieme a Francesco Meli e Serena Gamberoni. Sul territorio, a partire dalla scorsa estate, ha avviato una serie di concerti in città nei vari municipi e nel resto della regione che continueranno per tutto l'anno, in un fittissimo calendario, per avvicinare sempre di più un nuovo pubblico, fatto di genovesi, liguri, ma anche giovani. Per questo, è attiva una convenzione che permette agli studenti di scuole e università di venire a teatro gratuitamente: per loro il liceo musicale Sandro Pertini organizza una serie di conferenze fatte da giovani per i giovani, nell'ottica di spiegare in maniera semplice e nuova l'opera lirica e i titoli in cartellone. E dopo i 350 ragazzi presenti alla prima di "Béatrice et Bénédict" e provenienti da tutte le scuole, per "Cenerentola" di Rossini le prenotazioni sono già in crescita. Ma tra i progetti all'avanguardia c'è anche quello degli asili musicali che promuove una serie di iniziative per i più piccoli, che possono scoprire la bellezza della musica già dai 3 anni in su, con lezioni "nella buca" dell'orchestra e la possibilità di assistere alle prove.
IL COMMENTO
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