GENOVA - Grande successo per il primo concerto celebrativo dedicato a Niccolò Paganini a 240 anni dalla sua nascita, un omaggio che il Comune di Genova ha voluto regalare ai concittadini con una serata ad ingresso libero al Teatro Carlo Felice di Genova. Ovazione per la Banda musicale della Guardia di Finanza diretta da Leonardo Laserra Ingrosso e per il solista il violinista genovese Giulio Plotino, tra i laureati della 49° edizione del Premio Paganini nel 2002. La serata di venerdì 27 maggio, però, è soltanto la prima di una serie di iniziative che porteranno il Premio e Paganini nel mondo, con l'obbiettivo di rilanciare la storica competizione.
"I viaggi più importanti partono da Genova", sottolinea il neo presidente del Premio Paganini, Giovanni Panebianco. "Abbiamo immaginato una sequenza di attività in Italia e all'estero che punteggeranno il racconto di Nicolò Paganini di questo di anniversario che è stato riconosciuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri di interesse nazionale" E questo viaggio tornerà a Genova il 27 ottobre del 2023 "quando si terrà la 57esima edizione del premio Paganini e la parte finale la premiazione si svolgerà proprio qui al Carlo Felice". Il 19 aprile scorso è stata istituzionalizzata dal Comune di Genova il Teatro Carlo Felice come sede della premiazione.
Il programma si è aperto con il Moto perpetuo, op. 11 di Niccolò Paganini, adattato con maestria per banda da Alessandro Vessella, uno dei padri spirituali della banda musicale italiana, di lunghissima tradizione. Ad esso sono seguite le Fantasy variations on a theme by Niccolò Paganini di James Barnes, basata sul tema dell’ultimo dei 24 capricci, che la compagine ha saputo valorizzare, grazie alle notevoli qualità tecniche dei suoi strumentisti, mantenendo intatte le peculiarità musicali delle variazioni di Paganini. La Maestosa suonata sentimentale, eseguita assieme a Giulio Plotino, simboleggia la fase “divistica” della carriera di Paganini, giunto a Vienna e divenuto un vero e proprio idolo della popolazione. L’esecuzione di Plotino ne ha evidenziato le innumerevoli sfumature timbriche, sostenuto da un solido accompagnamento. Il coro da I Lombardi alla prima crociata, “O Signore, dal tetto natìo” nella trascrizione di Luigi Cirenei è un momento tra i più alti dell’opera scritta da Giuseppe Verdi che trae il suo soggetto da un poema epico di Tommaso Grossi. L’interpretazione del brano da parte della banda ne ha esaltato il tono di preghiera, attraverso la quale i lombardi nell’opera ricordano la loro terra esaltandone le bellezze naturali. L’esecuzione di Roma e Venezia: Gran Polka nazionale, nella trascrizione di A. Bona del genovese Michele Novaro è stata particolarmente rappresentativa del significato simbolico di unione in musica, oltre che dell’unione dell’ispirazione artistica al sentimento patriottico, tipica del periodo risorgimentale. Il trionfale finale del concerto è stato con la Cuban Overture, nella trascrizione di Koelkelkoren, i cui ritmi cubani uniti a una colorita ricchezza timbrica le sono valse applausi d’intensità pari a quelli ricevuti il 16 agosto 1932 in occasione della sua prima, al Lewisohn Stadium di New York, davanti a migliaia e migliaia di persone.
IL COMMENTO
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