GENOVA - Un grande abbraccio nel Salone del Maggior Consiglio da parte di tanti genovesi ha accolto il neodirettore di Palazzo Ducale Ilaria Bonacossa. Tanta curiosità e interesse per quello che è un ritorno a Genova della critica e storica dell'arte che vanta un curriculum con esperienze anche internazionali. L'attuale direttrice, infatti, scelta dopo un accurato processo di selezione tra un centinaio di candidati, infatti dal 2012 al 2016 era stata alla guida del Museo di arte contemporanea di Villa Croce. E proprio questa sua impronta più legata all'arte contemporanea è forse quella che la Fondazione, presieduta da Beppe Costa, ricercava per strutturare i prossimi 5 anni di una delle principali istituzioni culturali.
"Sicuramente penso ad un palazzo improntato più all'arte contemporanea e al digitale, non inteso soltanto con mostre e approfondimenti sull'arte digitale, ma proprio come volano di digitalizzazione per fruire meglio di questo palazzo", ha detto ai microfoni di Primocanale, poco prima della presentazione.
"Mi piacerebbe poter lanciare un nuovo festival accanto ai tanti che fanno parte del dna di questo palazzo, penso ad un festival di storia dell'arte, che diventerebbe il primo in Italia visto che non ne esistono e punterebbe a sottolineare l'importanza dello studio della storia dell'arte che sta scomparendo da scuola"
E assieme alle tante idee e progetti, in cantiere c'è la riapertura di Torre Grimaldina al pubblico, grazie ai fondi del bando accessibilità, e il programma del 2024/2025 che già può vantare una mostra dedicata a Berthe Morisot, organizzata nel prossimo autunno insieme con la città di Nizza e già inserita nel programma ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario del’Impressionismo. La visione di questo luogo, per lei come per l'amministrazione comunale e regionale, è quella di uno spazio pubblico, continuamente attraversato da eventi aperti al pubblico.
Emozione sì, ma non paura: "Datemi almeno ancora qualche giorno per sapere se devo avere paura", ha scherzato. Del resto il suo percorso l'ha portata, dopo la laurea in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università Statale di Milano, a ottenere un master in studi curatoriali al Bard College, e ad una collaborazione a New York con il Whitney Museum. Curatrice per nove anni alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, nel 2007 è membro della Giuria per il Leone d’Oro della 52esima Biennale d’Arte di Venezia. Bonacossa è stata membro del Comitato Tecnico per le acquisizioni del museo FRAC Provence-Alpes Côte d’Azur di Marsiglia, del Comitato scientifico del PAC di Milano, del Comitato di selezione del Premio Prince Pierre, Monaco oltre che direttrice per l’Italia del programma internazionale Artist Pension Trust. Dal 2016 è direttore artistico della Fondazione La Raia. Dal 2019 è course advisor leader del Master accademico Contemporary Art Markets alla Naba Nuova Accademia di Belle Arti, Milano.
L'ultima esperienza nei due anni precedenti a questa nomina è stata al Museo Nazionale di Arte digitale a Milano, che però poi non ha visto la luce. Un sogno all'avanguardia che puntava a creare un primo centro a livello nazionale di arte contemporanea e digitale, che però le ha permesso di approfondire tanto questo mondo e avere un'esperienza che potrà arricchire il Ducale e proiettarlo nel futuro.
Le aspettative del primo cittadino Marco Bucci e del presidente di Palazzo Ducale Beppe Costa sono di fare rete con le altre realtà, creando un effervescente "melting pot" culturale come lo ha definito il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, in sinergia con gli altri grandi enti sul territorio come i teatri Nazionale e Carlo Felice, ma anche con i Musei di Strada Nuova e del Mare. "Per fare rete bisogna avere una buona idea da vendere: quando ero a Villa Croce mettemmo una scultura di cioccolato di Aldo Mondino dentro l'Acquario di Genova, ecco la rete la fai attorno ad una proposta e non solo sull'idea di rete". E il sindaco le ha chiesto di vedere una coda lunga fino al Porto Antico, un po' come accaduto per lo storico Alessandro Barbero.
Idee chiare che dovranno tenere conto anche delle linee programmatiche del tavolo della cultura che ha deciso di dedicare il 2024 al Medioevo e il 2025 all'Ottocento. Secondo il presidente e assessore alla cultura di Regione Liguria Giovanni Toti, "il nuovo direttore mette insieme la conoscenza del territorio e quella delle sue esperienze internazionali, ci auguriamo possa fare di Palazzo Ducale un grande motore di cultura, senza dimenticare che la cultura è un motore economico e la Liguria sta crescendo in termini di Pil come nessuna nel paese anche per occupati nella cultura. Ecco perché chiediamo al Ducale di stare sul mercato".
LA DIRETTA DI PRIMOCANALE PER IL BENVENUTO DI PALAZZO DUCALE: GUARDA QUI
IL COMMENTO
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