Si chiude oggi a Palazzo Ducale 'La Storia in piazza', il festival di approfondimento di tematiche storiche salutato anche quest'anno, il quattordicesimo della serie, da un grande interesse di pubblico. E se non è ancora tempo di bilanci (si mira a superare il traguardo, già rilevante, delle 15.000 presenze dello scorso anno), c'è comunque ancora la possibilità di assistere a eventi che continuano ad affrontare temi intriganti.
Nell'ambito del tema del 2025, 'Le piazze della Storia', una piazza tragicamente simbolica è senza dubbio piazza Fontana, teatro nel 1969 di una strage in cui persero la vita 17 persone e ne rimasero ferite 88. Benedetta Tobagi, scrittrice e storica, alle 11 ricorderà quel tragico pomeriggio del 12 dicembre 1969 ripercorrendo la storia repubblicana di quegli anni.
Alle 12 Gad Lerner dialogherà con il figlio Davide sul tema “Tel Aviv, piazza Rabin: l’altra Israele”. Dalla manifestazione oceanica contro la guerra in Libano nel 1982 a quella per la pace nel 1995, spenta dall’assassinio dell’allora premier Rabin, ci si chiederà se – visto il tragico confronto armato – l’altra Israele potrà tornare a far sentire la propria voce.
Anna Foa interverrà poi (ore 15) sul tema “Piazza Campo de’ Fiori e il monumento a Giordano Bruno”, una piazza con una storia lunga e drammatica dietro di sé perché era il luogo dove venivano bruciati i condannati dall’Inquisizione come anche i responsabili di libri considerati “proibiti”.
Alle 16 il professore di Storia religiosa dell’Islam Marco Di Branco parlerà di una delle piazze più importanti dell’Oriente, Naqsh-e jahān (“La Figura del Mondo”), situata al centro di Isfahān, capitale dell’impero persiano sotto la dinastia dei Safavidi. Comprende in un unico spazio le tre principali componenti del mondo persiano: il potere del clero sciita con due monumentali moschee, la forza del ceto mercantile nel grande bazar imperiale e l’autorità politica nel palazzo Ali Qapu, residenza ufficiale dello Shah di Persia.
Infine sempre alle 16 Gustavo Corni parlerà della fortuna politica di Adolf Hitler segnata anche dalle piazze e dai tanti luoghi pubblici in cui conquistò il consenso popolare, mentre alle 17 Marco Belpoliti sarà il protagonista della lectio “Il destino dei capi e la piazza. Da Mussolini a Aldo Moro nello sguardo di Italo Calvino”. Negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso Calvino spinto dagli eventi politici e sociali in corso elabora il tema del destino tragico dei capi dei governi occidentali, e in particolare italiano abbozzando un romanzo interrotto in quattro capitoli, “La decapitazione dei capi”.
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IL COMMENTO
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