GENOVA - "La caduta del Governo Draghi metterebbe a rischio molti investimenti a favore dei cittadini delle nostre Regioni. Da Presidente invito tutti i colleghi a condividere questo mio appello affinché Draghi rimanga al suo posto e i partiti mettano con generosità a disposizione la propria forza parlamentare. Servono stabilità e decisioni rapide. Come nei tempi più cupi della pandemia dalle Regioni deve arrivare un appello alla responsabilità". così attraverso i social il presidente della Liguria e leader di Italia al Centro, Giovanni Toti.
Un vero e proprio appello che il presidente di Regione Liguria rivolge ai suoi colleghi governatori. I fondi del Pnrr e i diversi progetti di rilancio e sviluppo del Paese spingono il Toti a chiedere agli altri presidenti di regione di condividere la posizione. Lo strappo tra il premier Draghi e i Cinque Stelle che si è consumato giovedì sera porta con sé le conseguenze di una instabilità e incertezza su quello che sarà il futuro del Paese. Elezioni anticipate in autunno, un nuovo governo senza M5s, un esecutivo che traghetti alle elezioni, il Draghi bis, la ricucitura dello strappo con una parte dei parlamentari Cinque stelle. Il Presidente della Repubblica Mattarella media. Per ora le dimissioni del premier sono state respinte. I numeri per proseguire in realtà conti alla mano ci sono.
C'è tempo fino a mercoledì, quel giorno Draghi parlerà alle Camere e scioglierà definitivamente i nodi sul futuro, suo e quello del governo. Nel mentre proseguono le analisi da parte dei parlamentari liguri. Per il deputato di Leu e segretario alla presidenza alla Camera Luca Pastorino pensa però che sia difficile che Draghi possa tornare indietro: "Quando è nato questo Governo, che anche io ho sostenuto, ho sempre pensato che potesse andare avanti con maggioranze variabili vista l'eterogeneità delle forze politiche che lo compongono" (Leggi qui). Per il deputato della Lega Edoardo Rixi "Proseguire con il M5s è impossibile" (Leggi qui).
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Forza Italia spinge per un Draghi bis senza il M5s, l'alternativa per il partito di Silvio Berlusconi è tornare al voto mentre dal Pd il segretario Enrico Letta lavora per trovare una soluzione che salva-governo: "Gli italiani non vogliono andare al voto il 15 settembre".
Dopo una riunione interna il leader politico dei Pentastellati Giuseppe Conte ha confermato la fuoriuscita dal governo se non ci sarà chiarezza sui punti programmatici sollevati dal Movimento. Ma nel frattempo qualche spaccatura si intravede. Alcuni parlamentari Cinque stelle potrebbero comunque decidere di sostenere l’esecutivo Draghi. E non sarebbero nemmeno pochi, circa una trentina.
Un appello a ripensarci e tornare alla guida del Paese arriva anche dal mondo marittimo e dei trasporti che in una nota congiunta hanno chiesto esplicitamente al Premier Draghi di ripensarci e di restare in carica per portare avanti i diversi progetti previsti anche grazie ai fondi del Pnrr. A sottoscrivere l'appello congiunto Conftrasporto, Confetra, Anasped, Angopi, Anna, Assarmatori, Assiterminal, Assocad, Assocostieri, Assoferr, Assologistica, Assotir, Associazione Nazionale Gestori rifiuti Manutenzioni Spurghi reti fognarie e idriche, CLIA, Fai, Fedepiloti, Federagenti, Federlogistica, Federtraslochi, Fedespedi, Fiap, Fise Uniport e Unitai, che prendono una netta posizione dopo gli sviluppi politici delle ultime ore (Leggi qui).
IL COMMENTO
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