GENOVA - Un Armando Sanna a 360° gradi, dal porto a Claudio Burlando, passando per il Dl Lavoro fino ad arrivare all'armocromista di Elly Schlein. Così il vicepresidente del consiglio regionale ed esponente di spicco del Partito democratico ligure commenta le ultime novità, che arrivano da Roma e dalla Liguria. Non era passata inosservata la mancata partecipazione di Sanna al convegno Vasta Liguria organizzata dall'ex presidente di Regione Liguria, al Cap di via Albertazzi. Un nuovo, possibile, ritorno in campo di Claudio Burlando?
"Non so che cosa ha in mente l'ex presidente di Regione, penso che invece ben venga quando ci si riunisce e si creano momenti proprio di condivisione - commenta il consigliere regionale Armando Sanna -. Quel convegno ha avuto successo così come ha avuto successo la protesta sui cassoni a Pra'. Avrà successo anche in Valpolcevera, per quello che è il passaggio dell'ultimo miglio, quindi è molto importante che ci siano momenti di condivisione".
Una politica chiamata a fare sintesi, così definisce l'uscita pubblica di Burlando, colui che negli anni passati è stato molto vicino politicamente al ministro dei Trasporti. "È importante ascoltare tutti, il che vuol dire anche tenere conto delle indicazioni che oggi arrivano da persone di esperienza che peraltro hanno avuto delle importanti cariche politiche, come presidente e ministro, oltre ai comitati di cittadini che chiedono una visione di porto, di infrastrutture e di città per i prossimi anni. Io quella mattina non ero presente, ma se non avessi avuto altri impegni non ci avrei trovato niente di male a partecipare e ascoltare le varie proposte".
Secondo Armando Sanna dal convegno del Cap sono emerse proposte reali per la città e per il porto: non solo la diga foranea di Genova, ma anche lo spostamento dei depositi chimici da Multedo a ponte Somalia, e ancora l'installazione dei cassoni nel porto di Pra', che i residenti del Ponente non vogliono. "Tutto questo è quello che noi, che oggi ci troviamo nei banchi dell'opposizione, dobbiamo riuscire a portare avanti. Quindi non solo siamo chiamati a dire quello che non va, ma dobbiamo anche proporre una visione alternativa. Questo non vuol dire essere contro alle grandi strutture, vuol dire progettare insieme una visione di città e di regione per i prossimi anni".
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Insomma, tradotto: Armando Sanna non chiude le porte all'ex presidente di Regione ma, anzi, lascia uno spiraglio aperto dal quale si potranno ascoltare le proposte di Claudio Burlando che però, lo ricordiamo, alle Primarie del Pd aveva appoggiato Stefano Bonaccini. E chissà, che l'enfant prodige degli anni d'oro di Burlando non riesca ad avvicinare l'ex sindaco di Genova alla neo segretaria dem.
A poche ore dalla posa della prima pietra della nuova diga foranea, si è infiammato il dibattito tra maggioranza e opposizione, con il Partito democratico che attacca Toti, Bucci e Signorini sulle tempistiche di realizzazione, e con la risposta piccata del presidente di Regione.
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"Oggi la Liguria ha sicuramente in calendario dei momenti importanti, il piano della diga sta prendendo forma, quindi è evidente che tutto quello che sta succedendo oggi a Genova, in Liguria è una visione che guarda anche il proprio stesso porto, un qualcosa che ha un interesse di carattere nazionale, europeo, quindi molto importante - commenta Sanna -. Chiediamo che si vada avanti e che si portino avanti quelle che sono le opere strategiche per il nostro territorio. Ma è evidente che noi mettiamo sul tavolo quelle che sono delle situazioni che a oggi, per noi, non trovano riscontro su quello che spesso viene detto, viene dichiarato in prima fase. Come dire: sì alle dichiarazioni, no invece alle autorizzazioni in merito e sulla carta".
Dalla Liguria a Roma, con uno sguardo all'ultimo Cdm che ha approvato il decreto legge Lavoro: taglio del cuneo fiscale, addio al reddito di cittadinanza, reintroduzione dei voucher.
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"Purtroppo questo è quanto temevamo, si va ad agevolare quelli che sono i contratti a termine. C'è poca certezza su quella che è oggi la situazione lavorativa in generale. Noi chiediamo un patto fra imprese e sindacati, chiediamo un salario minimo, che sia un salario che oggi tenga conto proprio di quello che è la situazione lavorativa e non di sfruttamento che vivono le famiglie" ha commentato Sanna. Che ha definito il decreto del governo un "decreto precarietà".
Ad Armando Sanna, tra i trascinatori in Liguria e a Genova della vittoria di Elly Schlein, non si può non chiedere qual è il suo pensiero sulla polemica nata attorno all'armocromista della segretaria dem, che a Vogue ha raccontato di affidarsi a una consulente e personal shopper per migliorare il proprio look.
"Chiamiamola con il suo nome, è una polemica. Io invece penso ai cittadini - ha spiegato il consigliere regionale dem -. Oggi interessa ben poco di quello che può dire o meno un leader sul proprio stile. Io penso che oggi chi è al di fuori degli organi di partito, chi oggi non fa politica, ha bisogno che arrivino da parte nostra le risposte concrete. Queste polemiche servono sono a sviare il lavoro che sta portando avanti la nostra segretaria Schlein che sta costruendo per rilanciare il partito. I numeri sono abbastanza chiari, parlano da soli, le percentuali del Pd stanno aumentando. È evidente che oggi noi dobbiamo dare un segnale concreto. Vicinanza alle persone e non invece allontanarsi con dei dibattiti che alla fine poco interessano". Quindi, senza seguire il motto: non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli.
IL COMMENTO
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