SAVONA - Genova chiama Savona risponde: non è un nuovo format di Primocanale ma l'appello più o meno palesato, che il campo progressista ha fatto al sindaco della città della Torretta Marco Russo. Il suo "Modello Savona" è stato citato e ri-citato dai partiti di centrosinistra, che negli ultimi anni non sono più riusciti a trovare la quadra politica, né in Regione né nei capoluoghi di provincia. Savona infatti, è stata l'unica città a tornare "rossa", nel 2021. E se con molta umiltà Russo non vuole prendersi il merito, "il merito è del progetto che abbiamo costruito tutti insieme", non si può negare che la sua capacità aggregativa abbia sparigliato le carte in un percorso a ostacoli. Appoggiato dai centristi e dalla sinistra, passando per il Partito democratico, l'avvocato savonese non ha mai voluto utilizzare, per bocca sua, la parola "Modello".
"Io ho sempre evitato di utilizzare questa locuzione perché, tante volte, questi titoli rischiano di svuotare il contenuto. Però mi fa piacere che l'esperienza di Savona venga vissuta come un'esperienza che interroga la politica, anche a livello più alto di quello di una semplice città capoluogo - commenta a Primocanale il sindaco di Savona Marco Russo -. Effettivamente noi abbiamo fatto un'esperienza che vorrei potesse indicare una strada, e la strada è quella di mettere al centro un progetto di rilancio del contesto nel quale si ragiona. Nel nostro caso la città di Savona, la Regione, possono lavorare intorno a tutto questo, costruendo una aggregazione politica e sociale ampia".
Lo ripete come un mantra Marco Russo, non bisogna partire dalle formule di alleanza, ma dai contenuti e dai valori affini. D'altronde quella attuale è una fase storica nella quale l'elettorato è molto fluido e quindi si sposta con estrema facilità. Il prossimo step in Liguria, infatti, superato l'election day dell'8 e 9 giugno, è quello delle Regionali 2025/inizio 2026.
E allora qual è la ricetta per il cosiddetto campo largo? Quali sono i suoi consigli?
Dobbiamo ripartire dai progetti e dalla progettualità, non dai programmi elettorali, dobbiamo avere un approccio di più ampio respiro, di più ampio sguardo intorno a questo, bisogna ritrovare una capacità di coinvolgimento della città e degli elettori che sempre meno frequentano i luoghi della politica. Quindi è necessario invertire completamente quello che è stato un errore in passato.
Russo il nome del candidato presidente di Regione deve arrivare entro settembre?
Prima del nome vorrei che si partisse con questo percorso, noi abbiamo fatto un percorso lungo per arrivare alle elezioni e non ci siamo improvvisati. E guardi che se anche il nome fosse stato lo stesso, cioè il mio, ma con una modalità diversa, avrebbe dato un esito differente. Quindi il nome in sé non è decisivo e il nome deve essere di colui che sia in grado di portare avanti un progetto, un percorso, una ritualità nuova, di coinvolgimento dei cittadini. È fondamentale la capacità di dialogo, non cadiamo nell'errore di pensare che si debba per forza avere bisogno di formule semplici e di concretezza e di immediatezza. Non è così. I cittadini hanno bisogno di fidarsi delle persone che parlano con spirito di verità, non con ipocrisie, e che individuino degli obiettivi collettivi da raggiungere. Questo ispira fiducia e attiva dinamiche completamente diverse.
Sindaco, sa che il suo nome circola tra i papabili candidati alla presidenza della Regione?
Ah no, lo sto scoprendo da lei (ride ndr). Io sono sindaco di Savona e abbiamo in atto progettualità molto importanti che intendo portare avanti. Certo, da sindaco di Savona mi interessa che a livello regionale si faccia qualcosa di molto serio, perché abbiamo bisogno che la Regione apra una fase nuova. Quindi in questo senso la mia partecipazione al dibattito ci sarà senz'altro e sarà attiva. Da sindaco, insomma.
Se invece glielo chiedessero direttamente, lei cosa risponderebbe? Sì o no?
Risponderei quello che ho detto poco fa. Sono il sindaco di Savona. Parliamo di che cosa vogliamo fare per rilanciare Regione Liguria, e io sono molto interessato a questo.
Insomma, non conferma e non smentisce Marco Russo, primo cittadino di Savona fino alla fine del 2026, con quel profilo da sindaco di tutti, capace di unire anime diverse di un campo largo che spesso si restringe, ma che necessita di un aggregatore capace di tenere tutti insieme. E se è vero che prima servono i progetti, le idee, e poi successivamente i nomi; è altrettanto vero che le corse, con il candidato prescelto, vanno fatte per tempo. La storia degli ultimi anni, d'altronde, insegna. Dentro e fuori la Liguria.
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