Politica

Al primo turno verranno già scelti i presidenti e se il Movimento Cinque Stelle o Azione decidessero di rimanere fuori non avrebbero i propri esponenti nei ruoli di comando
4 minuti e 8 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
L'esterno di un palazzo di color chiaro con finestre, persiane e bandiere esposte

Si corre su un doppio binario, quello con destinazione centrosinistra, la partita delle Comunali di Genova: da una parte il programma e la scelta del candidato, dall'altra la suddivisione dei nove municipi. Qualcuno dirà che è ancora prematuro parlarne, e in effetti sulla carta è proprio così, ma una buona fetta di partita si giocherà proprio sulle delegazioni. Non è da sottovalutare infatti il ruolo che i municipi avranno nella coalizione, più o meno allargata, del cosiddetto fronte progressista, che parte da sinistra per arrivare al centro.

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Uniti si vince, anche nei municipi

La spartizione delle poltrone (nell'accezione più positiva) potrebbe indirizzare anche il perimetro delle alleanze. Per le elezioni del sindaco si vota con il doppio turno, se al primo il candidato non raggiunge il 50%+1 degli aventi diritto, scatta in automatico il ballottaggio (quindici giorni dopo il voto ndr). Con questa legge elettorale si agevola il cosiddetto "appoggio" al secondo turno, come è avvenuto alle Comunali di Bari e Firenze, con i candidati sindaco di centrosinistra. Il Movimento Cinque Stelle non esclude l'ipotesi di tentare la corsa in solitaria, e il profilo da spendere c’è già: si tratta dell'ex europarlamentare pentastellata Tiziana Beghin. Per renderlo ancora più “credibile”, la delegazione che ha incontrato il Pd nel pomeriggio di ieri, l’ha proposta come candidata. “Il MoVimento 5 Stelle ha partecipato all’incontro in vista delle amministrative di Genova 2025. Si è parlato principalmente di temi, per rispondere alle istanze dei cittadini, e di progetti per Genova. Durante il confronto, il M5s ha proposto la candidatura a sindaco dell'area progressista dell'ex capodelegazione al Parlamento europeo Tiziana Beghin” fa sapere attraverso una nota la delegazione pentastellata. E fin qui, tutto normale. La differenza quindi, la fanno proprio i municipi. Perché se la regola consente di convergere al secondo turno, sempre che gli elettori ci stiano al patto, la sfida nelle delegazioni si chiude al primo giro. Questo significa che i candidati alla presidenza devono essere scelti durante la fase preelettorale. E allora, il Mov5s, Azione con Cristina Lodi, o qualsiasi altro candidato, non avrebbe modo di prendersi nessun municipio, al massimo un assessorato qualora la coalizione vincesse le elezioni. Certo è, che se decidessero di giocarsi la carta individuale, anche la partita degli assessorati rischierebbe di chiudersi con poco, o niente.

Qualche dubbio sul presidente uscente

A chi converrebbe quindi tentare la corsa in solitaria? Sulla carta, a nessuno. Partito Democratico incluso. Se anche i dem hanno tutto l'interesse ad allargare il campo, non può essere da meno per i potenziali alleati. Qualora il centrosinistra (supponiamo Pd, Centro-Italia Viva, Avs e lista del sindaco ndr) vincesse le Comunali, anche al secondo turno, i municipi verrebbero suddivisi solo tra chi si è presentato insieme. Resterebbero fuori, anche se dessero l'appoggio al ballottaggio, Movimento Cinque Stelle, Azione (se andasse da sola), il civico Biolé. Detto questo, sotto il cielo di Genova i primi discorsi sottobanco iniziano a muovere i propri passi, con qualche defezione tra Pd e 5s sul nome di Michele Colnaghi, in carica come numero uno nel municipio Centro-Ovest dal 2020 (subentrò a Renato Falcidia ndr). Alcuni esponenti dem non sarebbero in grande sintonia con il pentastellato e la sua riconferma non è così scontata, anzi. Dal Pd si spinge, con il Mov5s, per trovare nuovi profili da presentare, perché quello che rimane saldo è comunque l'intento di coinvolgerli nella potenziale coalizione. La ricerca dei profili più adatti da proporre è iniziata, anche se non esiste ancora nessuna ufficialità sull'accordo da raggiungere nel centrosinistra.

Incontro Pd-Italia Viva senza veti e con un possibile candidato politico

Ci sono già dei profili attenzionati

Nel frattempo però, chi farà quasi certamente parte della coalizione sarà Avs, che spingerà per prendersi un municipio, e il profilo potrebbe già essere stato individuato. Si tratta di Simona Cosso, segretaria provinciale di Avs a Genova, insegnante di professione, già candidata alle Europee del giugno 2024, dove ottenne oltre 3.000 preferenze. Dalla sinistra alla lista civica che fa capo a Linea Condivisa, che farà certamente parte della coalizione, come confermato già con un comunicato stampa dopo il primo incontro di ieri, mercoledì 15 gennaio. È stato definito un "incontro costruttivo e positivo". Insomma, le fondamenta sulle quali costruire ci sono tutte, adesso si aspettano i futuri e ulteriori passi. Un altro nome interessante nella partita dei municipi sarebbe quello di Filippo Bruzzone, tutt'ora in consiglio comunale nella lista Rossoverde ma molto attivo nella sua delegazione di nascita, quella di Ponente. Per lui, qualora non si concretizzasse l’ascesa in municipio, potrebbe aprirsi la porta dell’assessorato. Ipotesi, suggestioni, primi movimenti dentro e fuori i partiti, perché se è vero che siamo solo all'inizio, che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo, è altrettanto vero che la primavera è a un battito, di ciglia. Le carte sono sparigliate, i pezzi del puzzle non hanno ancora trovato il loro incastro, ma sul tavolo i nomi iniziano a circolare, non solo per il sindaco, ma anche per i titolari dei municipi.

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