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Il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Orlando si è presentato senza candidato al terzo appuntamento "Ripartiamo insieme. Per la Liguria, a testa alta", organizzato dall'ex ministro. Una tappa significativa, in Val Bisagno, in quella che fu sala della Croce Verde di San Gottardo, nella quale proprio Orlando aveva preannunciato che sarebbe arrivato in pompa magna con il frontman del centrosinistra. Così non è stato, forse per questione di ore, o giorni, ma ancora l'ufficialità non c'è e l'ex numero uno della Giustizia non ha potuto scortare il candidato del Pd e della coalizione. Un nome, in questo periodo che sembra eterno, in realtà rimbalza, ed è quello di Alberto Pandolfo, parlamentare dem da oltre un mese e politico di lunga data a Genova. Il già segretario provinciale del Partito Democratico ha dato la propria disponibilità, nonostante fosse ben convinto e contento di occupare lo scranno in Parlamento, dopo esserne subentrato proprio a quell'Andrea Orlando, che in seguito alla sconfitta alle Regionali dello scorso ottobre, ha deciso di restare comunque in Liguria.
Orlando fa il punto sul candidato del Pd
“Credo ci sia un doveroso confronto con la coalizione, il Partito Democratico ha l'onere e credo che questo fosse chiaro a tutti non solo di individuare un candidato ma contestualmente di costruire una coalizione che sia la stessa delle regionali e possibilmente più ampia, quindi in questo doppio lavoro è chiaro che gli sforzi sono notevoli ma mi pare che stiano andando avanti e vadano nella direzione giusta - ha commentato Andrea Orlando, arrivato nella ex sede della Croce Verde di San Gottardo -. Intanto il fronte continua a essere diciamo quello auspicato ora credo che si sia nella dirittura finale, io ho sempre pensato che febbraio fosse il mese nel quale sciogliere questo nodo perché avevo verificato alle regionali che era tutt'altro che semplice pensare di tenere e allargare contemporaneamente, e ora mi pare che ci siano le condizioni perché questo avvenga”.
Scelta di Pandolfo, "i suoi punti di forza ci sono"
E allora Andrea Orlando in qualche modo blinda e protegge la candidatura di Pandolfo, convinto che possa essere il profilo migliore per provare a ripartire lì, dove il Pd si è inceppato, dopo le Regionali dello scorso ottobre. “Mi pare che in queste settimane lo sport sia stato quello di mettere dei nomi e poi nel tritacarne farne discutere sui giornali, per poi verificare che non c'erano le condizioni - la stilettata di Orlando -, non facciamo questo tipo di servizio anche ad Alberto: il nome diciamo, le sue qualità e i suoi punti di forza ci sono, quando vediamo che il nome è già a un passo da essere quello definitivo”.
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