GENOVA - Via Leoncavallo, via Cerruti, via Capponi: sono queste strade di Sestri Ponente a Genova, parallele o perpendicolari a via Soliman dove c'è l'ingresso di Fincantieri, a vivere con più difficoltà la convivenza con lo stabilimento che, con il ribaltamento a mare, verrà potenziato a livello produttivo, continuando a garantire commesse per il futuro grazie alla possibilità di fare navi più grandi, e vedrà anche un incremento dell'occupazione fino al 50% in più: oggi ci sono 900 diretti e 3500 medi di indotto.
Ma non si possono nascondere, seppur di fronte ad un progetto che garantisce competitività e lavoro, le difficoltà di convivenza con le strade limitrofe ai cancelli di via Soliman. Ce le raccontano alcune residenti: "Qui gli operai, intorno alle 17 soprattutto ma anche all'ora di pranzo e poi fino a notte, arrivano e si siedono per terra a mangiare, si appoggiano alle vetrine dei negozi, ostruiscono l'ingresso ai portoni, a decine. Se chiedi loro di spostarsi, in alcuni casi ti prendono a male parole e ti minacciano. Lasciano sporcizia e bottigliette ovunque - raccontano - e una volta abbiamo fatto un sacchetto con i rifiuti e lo abbiamo portato alla portineria dell'azienda".
"I clienti in certe ore non vengono neppure più in negozio perché c'è questa folla - continuano - non si può continuare così, qualcuno deve intervenire. Molti appartamenti sono in affitto o in vendita perché c'è troppo caos". Insomma, l'altra faccia di una medaglia, quella relativa a sviluppo e occupazione, che non può essere nascosta e ignorata dalle istituzioni.
IL COMMENTO
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