GENOVA - "Metto me stesso al servizio della Liguria". Così Angelo Gratarola, neoassessore regionale alla Sanità, si presenta alla regione. L'amministratore è stato presentato dal presidente Giovanni Toti, che così lascia la "supplenza" dopo un intero mandato e un anno di quello in corso: "Gratarola lo conoscete, evito pompose presentazioni, ha guidato in prima linea l'emergenza del San Martino, nostro colosso, ma anche Diar durante la pandemia. Come vediamo, il Covid non ci ha ancora abbandonato e sarà il tema prossime settimane".
"Gratarola - aggiunge il governatore - ha fatto parte della cabina di regia di emergenza, conosce la macchina della sanità della Liguria. E' una persona di assoluta competenza e conoscitrice della grande integrazione del sistema sanitario. I partiti di maggioranza hanno condiviso la scelta e affrontato i maggiori dossier".
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Toti puntualizza: "La Sanità ha due tempi. Sul medio lungo termine si svilupperanno investimenti sia regionali per il nuovo blocco del Santa Corona, per esempio Villa Scassi e San Martino e Felettino che probabilmente vedrà per primo l'avvio dei cantieri. Poi c'è il piano nazionale di rafforzamento della medicina territoriale con case di comunità e contratto medici di medicina generale: tutto recepito nel nuovo piano sociosanitario che tra poco passerà in consiglio. Questo l'obiettivo sul lungo periodo del 2026 che detta Pnrr. Poi c'è il tema dell'oggi: riorganizzazione ospedaliera in alcuni aspetti come punti nascita e pronto soccorso. Questo comporta il problema dell'assenza di personale come anestesisti medici emergenza. Sono tantissime le figure che non abbiamo ora e rischiano di mancare nei prossimi anni, ne stiamo parlando anche in conferenza regioni, è un tema molto complesso".
"Mi auguro - conclude il presidente - che il clima politico attorno a questa nomina possa diventare per una volta costruttivo trattandosi di un tecnico, un punto riferimento per tutti, spero finiscano alcuni atteggiamenti strumentali rispetto a un problema regionale, quando in realtà si tratta di un problema nazionale. Auspico che un assessore tecnico possa agevolare sereno rapporto, Gratarola è evidente che sarà chiamato a portare avanti quello fatto in questi 2 anni. Nessuno si aspetti grandi cambiamenti: si andrà avanti".
Per parte sua, il neoassessore ringrazia preliminarmente "il presidente Toti e le forze politiche per aver identificato in me la persona in grado di fare l'assessore. E' un impegno gravoso, ma conosco la macchina sanitaria e ho grande debito di riconoscenza verso la Liguria, io "foresto" verso una terra che da 13 anni mi dà tanto".
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"Fai il meglio che puoi nel posto in cui sei con le risorse che hai, diceva Theodor Roosevelt. Ci sono difficoltà, viviamo instabilità geopolitica - dice Gratarola - con ripercussioni anche per sanità. La mancanza di personale è cronica e questo dà cattiva organizzazione nazionale e oggi più difficoltà. Oggi c'è problema attorno a figure come rianimatori e medici di emergenza ma anche psichiatri ginecologi e medici di medicina generale, anche se non avessimo limiti di spesa non li troveremmo".
"Dobbiamo fare rete e stare insieme far muovere specialisti. Supportare ospedali in difficoltà è strategico e lo abbiamo capito con il covid. Se ci sono difficoltà in qualche area gli altri devono intervenire, per evitare sanità a due velocità. La critica costruttiva per il bene comune è ben accetta, ma la sanità - conclude il nuovo assessore - non deve essere né banalizzata né strumentalizzata".
Nella fase finale della conferenza stampa di presentazione. Toti ha affrontato svariati temi, compreso l'accorpamento degli ospedali: "Ragioniamo su un piano che avrà più livelli, la nascita del polo di Erzelli comporterà riorganizzazione a Ponente, ma questo non significa che fondiamo San Martino e Villa Scassi domani o dopodomani no. Stiamo facendo lavori come il punto nascita Villa Scassi. Da ieri urologia è in relazione tra Galliera e ponente. Quando l'ospedale di Erzelli sarà completato, San Martino avrà la sua vocazione, Galliera e Villa Scassi altre. Senza sovrapposizione ma in una prospettiva di integrazione". La crisi energetica impatta anche sulla sanità: "Il costo dell'energia lo stanno pagando imprese e famiglie ma anche gli enti, ho appena chiesto dj predisporre in breve tempo un piano di implementazione e accelerazione verso le rinnovabili. Purtroppo è un momento anche di scarsità di materie prime".
Sul tema infermieri, "Dei 700 infermieri circa 300 arrivano da fuori regione, un certo numero circa 200 già lavorano e vengono stabilizzati. Tra privato e accreditati non sono più di 250, numero che uscirà prima settimana di novembre dal corso universitario".
Gratarola ha invece sottolineato alcuni punti critici: "Ci sarà carenza di professionisti fino al 2025, occorre fare squadra. Circa la mancanza di personale, ci sono specializzazioni che non esistono, sui social è inutile continuare a pestare i piedi, non ci saranno fino al 2025, il mercato non li offre se non cerchi qualcuno fuori, ma sono critico verso soluzioni come il ricorso a professionisti con titoli non UE. Poi certo i grandi interventi devono essere centralizzati verso pochi centri specializzati con chirurghi ma anche tecnologie all'avanguardia".
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