GENOVA - "I medici di medicina d’urgenza soffrono di una grave crisi di vocazione. Basti pensare che solo 5 medici su 10 scelgono la medicina d’urgenza come specializzazione e 4 la portano a termine". A dirlo è Brunello Brunetto, consigliere regionale della Lega e presidente della Commissione Sanità.
Sono infatti quasi 6.000 i medici in fuga dalle scuole di specializzazione, in particolare da quelle "prettamente ospedaliere e pubbliche", che sono state protagoniste nella lotta alla pandemia. Prima fra tutte proprio la medicina d'urgenza, che vede il 61% dei contratti statali di specializzazione non assegnati o abbandonati (1144 su 1884), mentre le percentuali più alte si hanno nella medicina termale (85,7% ma sono solo 6 i contratti non assegnati o abbandonati), microbiologia e virologia (78,3% per 191 contratti) e patologia e biochimica clinica (70%, 383 contratti).
"Lo scorso ottobre era stato approvato un Ordine del giorno della Lega - spiega Brunetto -, di cui sono primo firmatario, per portare la tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive, al di fuori le dell'orario di lavoro, dei medici di pronto soccorso a 100 euro. Alzare la remunerazione per turno aggiuntivo a tutti i medici di medicina d’urgenza, comprendendo anche gli specialisti nelle specialità equipollenti e i medici dipendenti del 118, è un modo per aumentare l’attrattività del Servizio Sanitario Nazionale e per far fronte alla carenza di professionisti. Esprimo soddisfazione per la scelta della Regione di effettuare un’operazione tampone che permetterà ad aziende o enti del servizio sanitario di ridurre la carenza di medici ricorrendo per il tempo necessario, in deroga, con tariffa a 100 euro per le prestazioni aggiuntive”.
IL COMMENTO
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