Sanità

A Terrazza Incontra la sanità pubblica e privata l'assessore alla sanità fa il punto a nove mesi dall'incarico: l'incontro con il ministro Schillaci, il personale, la sicurezza, i fondi Pnrr, il territorio, i nuovi ospedali e non solo
4 minuti e 9 secondi di lettura
di Tiziana Oberti - Eva Perasso

Un incontro importante, quello tra le regioni, i governatori e gli assessori alla sanità e il ministro Orazio Schillaci, previsto per la giornata di mercoledì 21 giugno a Roma. Se ne è parlato a 'Terrazza incontra la sanità pubblica e privata della Liguria' con Angelo Gratarola, assessore regionale alla Sanità, che ha anticipato a Primocanale quali temi verranno toccati, dal personale alla sicurezza, passando dal PNRR con i fondi per il territorio. Ma è stata anche l'occasione per fare il punto sui nuovi ospedali e tracciare un bilancio a nove mesi dall'insediamento dell'assessore. 

Nella giornata di mercoledì 21 giugno l'assessore Gratarola è stato dunque convocato con il governatore Giovanni Toti a un incontro con il ministro della Sanità Schillaci, che arriva il giorno dopo il confronto dello stesso ministro con i sindacati. E se con loro sono stati aperti tre tavoli di confronto - su sanità pubblica, privata e liste d'attesa - ed è stato promesso che non vi sarà un definanziamento della sanità, l'assessore Gratarola già scommette su cosa si concentrerà l'incontro del 21 giugno: "Gli argomenti caldi di questo periodo sono il finanziamento del sistema sanitario nazionale e i suoi riverberi regionali e poi tutto il tema del personale e delle difficoltà che tutto il Paese ora affronta per cercare di trovare soluzioni e coprire tutti i servizi, soprattutto quelli più delicati e dedicati al mondo dell'emergenza. Ma il contagio è arrivato anche a settori e discipline che sembravano indenni".

Non c'è solo questo: il tema della violenza, delle aggressioni e della sicurezza resta centrale: "Pagare meglio i medici e soprattutto quelli che fanno attività difficili e più pesanti sul piano dello stress psicofisico non è sbagliato, ma bisogna garantire anche sicurezza nel mondo del lavoro e questo è anche un tema culturale, un cambiamento che deve avvenire nella mente del cittadino. Chi fa del suo meglio per curare non deve esser offeso o malmenato. Accanto a potenziare i posti di polizia, soluzione che funge da deterrente, deve cambiare l'opinione e la testa, l'educazione civica del cittadino, sapere che esiste una differenza tra i diritti e le pretese".

La "Missione 6 Salute" del PNRR, Piano nazionale di ripresa e di resilienza, è una occasione unica e irripetibile della sanità. "Lo è dal 78, quando il servizio è nato - ricorda l'assessore Gratarola - e una volta per tutte cerca di portare a termine quella che è l'interazione tra ospedale e territorio. Territori che facciano la medicina di bassa e media complessità, territori di vicinanza al cittadino, per risolvere il nodo degli ospedali che generano sovraffollamento perché il 70 per cento della gente che è li non dovrebbe esserci ma ci va perché non trova risposta sul territorio". Continua l'assessore: "Non dobbiamo perdere questo treno. su questa partita gioca anche la questione del personale: non possiamo non costruire gli ospedali di comunità perché abbiamo il timore di non avere tra qualche anno il personale da metterci".

Sul personale mancante, è lo stesso Gratarola a tranquillizzare: "Il personale oggi è molto carente ma vi è una curva che racconta come nel 2025-26 questo numero potrebbe essere molto meno carente rispetto a oggi. Per esempio dal 2020 le borse di studio hanno raddoppiato il loro numero".

Edilizia ospedaliera, a che punto siamo? "Alla Spezia il Felettino è l'ospedale che è forse più avanti: dovrebbe partire a inizio 2024 la sua realizzazione e nell'arco di 3-4 anni la consegna. Sostituirebbe l'ospedale Sant'Andrea che ha fatto il suo tempo e che ha ora bisogno di una attenta manutenzione: insieme a Sarzana e al piccolo presidio di Levanto devono dare il massimo della risposta. Su Genova, il nuovo pronto soccorso del San Martino dovrebbe partire dopo l'estate - continua l'assessore - quando avremo un'idea più chiara dei tempi di ripartenza. E' necessario perché il Monoblocco ha fatto la sua storia, così come il pronto soccorso. Vi è poi l'ospedale degli Erzelli: qui è stato nominato il professor Uccelli come trait d'union tra componente scientifica e ospedaliera, ci sono idee chiare su cosa debba andare all'interno, diventerà l'ospedale di ponente e ha la caratteristica di essere proiettato nel futuro con a disposizione super calcolatori: personalizzerebbe la terapia e ne predirrebbe anche l'evoluzione. E questo è il futuro degli ospedali che si costruiranno nei prossimi decenni. C'è poi il nuovo Gaslini, c'è il problema del nuovo Galliera con la valutazione di un ricorso all'attenzione del presidente della Repubblica. Infine andando in là curiamo il nuovo monoblocco dell'ospedale di Pietra Ligure che potenzia e accorcia l'ospedale stesso, lasciando indietro la vecchia organizzazione per padiglioni. Infine l'ospedale di Taggia che è baricentrico rispetto a Sanremo e Imperia e quindi rappresenta la soluzione per l'estremo ponente. Ecco dunque cosa vedremo nei prossimi 5-7 anni.

In nove mesi dal suo insediamento può ritenersi soddisfatto? "Sì abbastanza, abbiamo fatto molte cose e progettate molte altre. Vi è il contesto, il momento storico con la scarsa disponibilità di risorse. Vorremmo fare molto di più ma sono contento la squadra che lavora è coesa e sono convinto che la creatura sanitaria ligure sia viva e si supporti", conclude l'assessore. 

 

ARTICOLI CORRELATI

Martedì 20 Giugno 2023

Dalla prevenzione ai nuovi ospedali, alle 21 'Terrazza incontra la sanità'

Focus sulla donazione con Pino Tosi il primo trapiantato in Italia di midollo osseo