GENOVA - È stato approvato non senza polemiche il dl sulla variazione di bilancio di Regione Liguria per gli anni finanziari il 2024-2026, con un disavanzo di 63 milioni di euro. Il testo era stato approvato a maggioranza dalla prima commissione con i voti a favore dei partiti di centrodestra (Lista Toti, Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Gruppo Misto) e i voti contro dell’opposizione (Partito democratico, Movimento Cinque Stelle, Linea condivisa, Azione e Lista Sansa).
Nella discussione di oggi la giunta e il presidente Giovanni Toti hanno spiegato come compensare il disavanzo da 63 milioni di euro per la sanità (nel bilancio è l’eccedenza delle uscite sulle entrate ndr). “Sono qua oggi a rivendicare un metodo, ho sentito in questo dibattito spunti interessanti anche se la politica non ha il coraggio di affrontarli fino in fondo. Vedo una difesa di bandiera del servizio sanitario pubblico e qui nessuno l’ha messo in discussione - spiega nel suo discorso il presidente Giovanni Toti -. Non riusciamo a fare tutto quello che vogliamo, perché il buco della sanità riguarda conti da razionalizzare e da far tornare in ordine.
63 milioni di euro sulla sanità sono tanti, vale lo stesso quando ce li avete messi voi, non stiamo tagliando risorse ma stiamo mettendo altre risorse: abbiamo dato di più nel bilancio che avevamo previsto per il 2024 e per la sanità ligure per prestazioni ai cittadini abbiamo speso 63 milioni di euro in più, non sono mai aumentate le prestazioni quanto avrei voluto ma nella diagnostica due milioni in più, anche nel sistema ospedaliero altro due milioni in più. Non si tratta di servizi tagliati ma di mettere in bilancio servizi già erogati, stiamo inserendo risorse dei liguri più di quelle che costavano. 25 milioni li avevamo risparmiati l’anno prossimo e adesso li utilizziamo per il disavanzo. Chiuderemo i bilanci in ordine ma intanto non ci sarete ancora voi tra due anni a doverlo gestire”.
“Questa variazione di bilancio prevede, oltre al ripiano, un ulteriore stanziamento di oltre 10 milioni di euro per investimenti delle aziende sanitarie liguri e non ha alcun impatto negativo sui livelli essenziali di assistenza – aggiunge il presidente Toti -. dall’analisi del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Comitato LEA), cui è affidato il compito di verificare l’erogazione dei Lea in condizioni di appropriatezza e di efficienza nell’utilizzo delle risorse, emerge per la Liguria una fotografia positiva, con i valori del 2022 relativi all’area distrettuale e all’area ospedaliera in significativa crescita rispetto al 2021 così come dai primi dati del 2023 emerge, per quanto riguarda esclusivamente le strutture pubbliche, una crescita sia delle prestazioni relative alla specialistica ambulatoriale e diagnostica sia dell’attività ospedaliera, con un aumento di oltre 2mila ricoveri”.
La copertura dei circa 63 milioni è così composta: 8,5 milioni di euro da incassi per arretrati tra cui IRAP (3,6 milioni) e addizionale regionale IRPEF (4,3 milioni); 35 milioni di euro da fondi discrezionali regionali già destinati alla sanità; 1,4 milioni di euro da economie su cofinanziamento di Programmi comunitari del periodo 2014–2020; 10 milioni di euro da cofinanziamento di Programmi comunitari del periodo 2021–2027 attualmente non impegnati e oggetto di riprogrammazione; 5,9 milioni di euro da economie su oneri del debito a seguito della mancata contrazione di mutui. Per la quota restante si è reso necessario procedere a adeguamenti di programmi di spesa mediante variazioni compensative sull’esercizio 2024 finalizzate ad incrementare gli stanziamenti della Missione 13 “Tutela della salute”. A fronte della stima di aumento del Fondo Sanitario Nazionale, inoltre, si prevede per il 2024 un aumento dell’attività di specialistica ambulatoriale e di diagnostica per ulteriori 2 milioni di prestazioni (da 26,4 milioni dell’anno 2023 a oltre 28 milioni di euro) e per l’ospedaliera si stima un aumento di oltre 14mila ricoveri.
Prima del voto di di approvazione la minoranza, con i propri interventi, ha attaccato la giunta. “Dove pensate di tagliare per trovare 63 milioni? - ha sottolineato il Partito democratico -. Taglierete sul territorio, sul piano sociale integrato, perché non essendoci i soldi sulla sanità si andrà a penalizzare gli altri ambiti”. Alla base, spiegano le opposizioni, la mancanza di fidelizzazione dei liguri sulla sanità in Liguria. Tradotto: “molti cittadini si curano in altre regioni italiane” spiega la minoranza. “Questa manovra di bilancio straordinaria, che toglie 63 milioni di euro dal bilancio corrente per riequilibrare i conti della sanità ligure - su un bilancio 2024-2026 approvato solo pochi mesi fa - certifica il fallimento del modello di governance sanitaria della Giunta Toti. È la dimostrazione della fine della narrazione del Presidente e del “va tutto bene” spiega il Pd.
Secondo i dem il presidente Giovanni Toti ripiana il buco di bilancio togliendo 35,5 milioni di euro al fondo sanitario per la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza; oltre un milione alla scuola; quattro milioni all’agricoltura e al commercio. “Non un euro in meno per la comunicazione, non un euro in meno per la promozione: 63 milioni di euro ripianati con 35 milioni di euro di tagli in sanità e un taglio di oltre 18 milioni di euro per la prossima programmazione comunitaria e 10 milioni di euro tolti dal Fondo Strategico Regionale, per progetti destinati ai Comuni”. Per le opposizioni con 35 milioni di euro si sarebbe potuto assumere personale, garantire servizi sanitari e territoriali, acquistare macchinari, rafforzare i consultori, le guardie mediche, l’integrazione socio sanitaria.
“Si rischiano nuovi tagli sul territorio e sul personale, non possiamo non fare riferimento a quello che è già stato deciso dal governo centrale, con i tagli sanitari - commenta il capogruppo in consiglio regionale del Movimento Cinque Stelle Fabio Tosi -. Sulla manovra salva Asl o dirigenti da voi nominati, non possiamo far finta di nulla perché i direttori non si sono presentati nell’ultima seduta della Commissione Sanità. Durante le audizioni ci ha sorpreso come alcuni autori abbiano dichiarato di risolvere il disavanzo con loro risorse, come detto da Asl 3 e Galliera”.
L’opposizione ha presentato un ordine del giorno chiedendo che Alisa venga azzerata. “Si tratta di un carrozzone inutile, va chiusa e voi dovete ripartire con un nuovo piano governance della gestione della sanità. Questi tagli ricadono sui servizi e per questo vanno gestiti. Quindi vi chiediamo: alzerete le tasse o taglierete i servizi?”. Il Mov5s chiede di mettere sul piatto delle riflessioni per vedere come sfruttare al meglio le risorse. “Se vogliamo affrontare seriamente la questione senza ideologie bisogna partire da quanto ci sia costata Alisa. Come Mov5s abbiamo sempre sostenuto l’inutilità dell’ente e anche voi state ammettendo la Caporetto su Alisa - aggiunge Tosi -. Commissariate Alisa e ne censite il suo fallimento. È questa la nostra richiesta. La chiusura per evitare di sperperare le risorse”.
E allora, su proposta del consigliere regionale del Gruppo Misto in quota maggioranza Stefano Anzalone, l'affaire Alisa verrà discusso e condiviso anche con la minoranza, per cercare migliorie. L'odg che chiedeva la chiusura di Alisa non è stato respinto ma rimandato alla Commissione Salute dove si analizzerà per trovare nuove possibili soluzioni, che al momento però non sembrano portare alla fine dell'agenzia ligure. “Il modello di gestione della Sanità di Toti ormai é indifendibile e ci sono dubbi anche in maggioranza. La chiusura di Alisa, di fronte a questo disastro, non è più un tabù neppure per la maggioranza. Riteniamo che sia giunto il momento di non commettere più gli stessi errori, ma si deve cambiare tutto al più presto” attacca il Pd.
IL COMMENTO
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