Sanità

Lo studio in collaborazione tra Istituto Italiano di Tecnologia e del Policlinico
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di Tiziana Oberti

GENOVA - Un'insulina 'intelligente' in grado di migliorare la vita dei pazienti affetti da diabete di tipo 1, un mini pancreas artificiale sottocutaneo che consentirà ai diabetici di dimenticarsi di essere malati. E' il progetto di ricerca tutto genovese nato dalla collaborazione tra Istituto Italiano di Tecnologia e Policlinico San Martino e recentemente pubblicato sulla rivista scientifica 'ACS Applied Materials and Interfaces'.

"Il nostro progetto di ricerca condotto da noi dell'endocrinologia del policlinico e dall'istituto italiano di tecnologia - spiega Angelo De Pascale dirigente di I livello endocrinologia del Policlinico - è un nuovo tipo di insulina che per semplicità possiamo chiamare insulina 'intelligente' che è stata sviluppata con il laboratorio di nanotecnologia dell'Iit diretto dal professor Paolo Decuzzi: sono granuli di insulina costruiti in laboratorio che sono stati inseriti in un contenitore di dimensioni microscopiche posto nella pancia di alcuni topolini diabetici. Si è visto che questo sistema di granelli di insulina dentro questi micro-contenitori è riuscito a far abbassare da solo la glicemia a livelli normali".


Ma come funziona?
"Questa insulina praticamente messa dentro la matrice porosa "sente" il livello di glicemia e queste matrici aprendosi rilasciano una quantità di insulina sufficiente per stabilizzare la glicemia evitando così l'ipoglicemia".

Per De Pascale "un grandissimo successo, un risultato eccezionale" che arriva proprio nel centenario dell'insulina, l'ormone salvavita che ha cambiato il destino di milioni di persone.

Un secolo in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante e arrivando negli ultimi anni alle penne insuliniche intelligenti o ai dispositivi di monitoraggio della glicemia sottocute. "Questa insulina 'intelligente' - sottolinea De Pascale - è una sorta di rivoluzione, è stata aperta una nuova strada e ora sappiamo che direzione percorrere per cambiare veramente la vita ai diabetici di tipo 1".

"Al prof. Paolo Decuzzi responsabile del laboratorio di nanotecnologie dell'Iit - conclude De Pascale - va gran parte del merito di questo lavoro come alla dottoressa Rosita Primavera primo nome del lavoro cha ha condotto gli esperimenti, una parte dei quali all'università di Stanford negli Satti Uniti con il prof. Avnesh Takor".


L'obiettivo per tutti in questi 100 anni è stato quello di 'sostituire' il più possibile le funzioni del pancreas e consentire ai pazienti con diabete di tipo 1 di liberarsi dalla schiavitù del controllo della glicemia e dalle iniezioni di insulina.


I risultati sono molto promettenti ma si tratta solo di un primo passo, la sperimentazione è stata effettuata su dei topolini e ci vorranno almeno un paio di anni perchè possa essere estesa all'uomo e c'è ancora da lavorare per arrivare a una terapia.

Il numero delle persone con il diabete sta continuando a crescere a un ritmo allarmante. Secondo la Federazione internazionale del diabete nel 2019 nel mondo erano 463 i milioni di adulti che convivevano con questa malattia tra i 20 e i 79 anni di età, le stime sono di arrivare a 700 milioni già entro il 2045. Un quinto delle persone oltre i 65 anni ha il diabete e la metà dei casi di diabete globali si stima non sia non diagnosticato.

Il futuro è però tracciato: tra qualche anno - se tutto andrà bene - un diabetico di tipo 1 vivrà come un non diabetico, questo grazie a una sorta di mini pancreas sottocute che controllerà da solo la glicemia. Il brevetto è già stato depositato.