Sanità

Grazie a questo provvedimento si arriva oggi a regolamentare definitivamente l'approccio multidisciplinare al paziente oncologico
2 minuti e 13 secondi di lettura
di Aurora Bottino

GENOVA - La cura definitiva dei tumori è sempre più alla portata dei pazienti liguri, non solo grazie alle straordinarie tecnologie innovative come robot e farmaci intelligenti ma anche grazie alle innovazioni organizzative come i Gruppi Multidisciplinari (DMT, Disease Management Team), che sono lanciati e regolamentati dalla delibera 397 approvata da Alisa.

Gestire i casi in maniera multidisciplinare significa anche ottimizzare l’uso delle risorse avviando i pazienti verso i percorsi di cura più adatti. Non vi saranno difficoltà per le Aziende in questo processo di riorganizzazione perché in ciascuna di esse sono già presenti molte competenze necessarie ed eventuali collaborazioni interaziendali saranno possibili.

Tumori in Liguria, ogni giorno 34 nuove diagnosi: "Serve migliorare gli stili di vita" - I DATI

Grazie a questo provvedimento si arriva oggi a regolamentare definitivamente l'approccio multidisciplinare al paziente oncologico, che era già stato avviato da tempo dall'ospedale San Martino e dalle altre Aziende, ma rispetto al quale era necessario attivare regole comuni a garanzia della qualità dei processi per tutti i pazienti.

"È una modalità di presa in carico univoca e condivisa – spiega il direttore generale di Alisa, Filippo Ansaldi -. Abbiamo la fortuna di avere grandi eccellenze nella nostra regione, l’obiettivo è di garantire la qualità di queste eccellenze in tutto il territorio regionale. Per questo bisogna ringraziare il DIAR, il dipartimento interaziendale regionale che si occupa di oncologia e che ha portato avanti il lavoro finalizzato con la delibera di Alisa".

"Il provvedimento va nel solco della presa in carico globale del paziente neoplastico – dichiara l'assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola - non solo dal punto di vista squisitamente clinico, ma anche in risposta a tutti i bisogni che scaturiscono al manifestarsi di una patologia tumorale".

"Le grandi Istituzioni internazionali che si occupano di sanità – spiega Paolo Pronzato, coordinatore del DIAR onco-ematologico di Alisa - pretendono che negli ospedali e nei luoghi di cura il paziente oncologico venga considerato non solo da tutti gli specialisti coinvolti, ma anche dai professionisti non medici che più seguono da vicino i percorsi di cura, come gli infermieri che lavorano in oncologia. Quindi, la vera gestione multidisciplinare (e non un semplice sistema di consulenze incrociate) comporta la costituzione di un vero team (una squadra e non un semplice gruppo)".

"Quest’ultimo – aggiunge Pronzato - è l’aspetto più rilevante della delibera e, come è stato per le Breast Unit, fa piacere poter affermare che la Liguria è la prima tra le Regioni Italiani a offrire questo nuovo modello organizzativo".

Infine, per i tumori rari e quindi per garantire l’accesso alla considerazione multidisciplinare anche in questi casi, si metterà al lavoro un DMT dei Tumori Rari presso Alisa.

ARTICOLI CORRELATI

Martedì 20 Dicembre 2022

Tumori in Liguria, ogni giorno 34 nuove diagnosi: "Serve migliorare gli stili di vita"

L'appello a Primocanale di Lucia Del Mastro, direttore dell'oncologia medica, coordinatore della breast unit del Policlinico, ordinario all'Università di Genova e ricercatore di Airc: "Abuso di alcol, condizione di sovrappeso e fumo incidono negativamente"
Lunedì 05 Dicembre 2022

Inchiesta sanità: a Sanremo un centro all'avanguardia per la lotta ai tumori

SANREMO -  Apparecchiature all'avanguardia aiutano i sanitari nella lotta ai tumori. Nella Asl1 e più precisamente all'ospedale Borea di Sanremo due acceleratori lineari sono il fiore all'occhiello del reparto. "La tecnologia aiuta molto il nostro settore, questi acceleratori ci permettono di colma
Mercoledì 23 Novembre 2022

Tumori maschili, dalla prevenzione alla cura

https://www.youtube.com/embed/Zinw5DVEyyE GENOVA - Otto italiani su 10 non sono mai stati dall'urologo: la maggior parte degli uomini è restia a farsi visitare solo per prevenzione o anche in presenza di sintomi. Si parla più di prevenzione in rosa, siamo più abituati. Novembre è mese 'azzurro' de