Ci sono oltre 400 tra medici e sanitari che sono stati sospesi fino a fine anno dalle loro mansioni nelle 5 Asl della Liguria perché hanno scelto deliberatamente di non rispondere all'obbligo vaccinale anti covid per motivi professionali. Nei loro confronti ora scatteranno anche i controlli dei Nas. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità hanno iniziato infatti una serie di controlli a campione per verificare che davvero questi medici e sanitari non professino a contatto con il pubblico.
Estremamente difficile però e laborioso questo tipo di controllo: se molti infatti sono medici e sanitari che lavorano all'interno delle strutture pubbliche delle Asl o degli ambulatori, o ancora sono assunti dagli ospedali liguri, ce ne sono altrettanti invece liberi professionisti con più studi privati sul territorio. Per questo motivo sarà più complicato poter verificare che realmente venga rispettato l'obbligo di non lavorare a contatto con i pazienti. E proprio a loro è rivolto il controllo messo in atto dai carabinieri delle antisofisticazioni.
Ma occorre una precisazione: i medici anche se sospesi possono continuare a professare attraverso i consulti da remoto, per esempio telefonicamente o con visite online, o ancora possono inviare ricette elettroniche ai loro pazienti. Diverso è il caso della sospensione comminata dall'ordine professionale dei medici, chirurghi e odontoiatri della Liguria: nel caso di procedimento disciplinare e di sospensione non è possibile nemmeno il consulto telefonico o il rilascio di un certificato.
E' quel che è accaduto al medico no vax Roberto Santi di Chiavari: il provvedimento di sospensione per 10 mesi è arrivato a fine ottobre. Santi, ex dirigente medico di Asl4 e oggi libero professionista, esperto in epidemiologia, già noto alle commissioni dell'ordine professionale poiché si schierò pubblicamente a favore dell’eutanasia per Giorgio Welby, avrebbe preparato certificati medici fasulli per "salvare" da vaccino e dall'uso di dispositivi di sicurezza e protezione i suoi pazienti. Queste attività - svolte a pagamento - secondo lo stesso Santi erano invece legali.
IL COMMENTO
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