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Il tributo al numero 27 quando lascia il campo all'85' della sfida col Sassuolo. L'abbraccio collettivo dei compagni di squadra, poi a fine partite l'emozionante giro di campo
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di Andrea Popolano

GENOVA - Un immenso abbraccio collettivo, lo sguardo verso la Sud e la mano che batte, forte, sul cuore. Dalla Gradinata sale l'intensità del coro: "C'è solo un capitano". E' il minuto numero 85 quando Fabio Quagliarella lascia il campo nel match contro il Sassuolo, l'ultima in casa di questa stagione. E' il saluto al suo pubblico che ha ammirato le giocate di un campione dalla classe cristallina. È l’ultima in serie A nel suo stadio.

Il Ferraris blucerchiato si alza in piedi e tributa la standing ovation al suo capitano con la maglia numero 27 sulle spalle. Quarant'anni compiuti a gennaio quasi 300 partite in maglia blucerchiata e 106 marcature. Un pezzo di storia recente della Samp. L'attaccante viene sommerso dall'abbraccio di tutti i suoi compagni che all'altezza del centrocampo gli fanno sentire tutto l'affetto. 

Quagliarella lascia il manto erboso a passo lento, sommerso dalle emozioni. Il saluto a tutta la panchina, l'abbraccio a Stankovic e poi uno a uno a tutti gli altri componenti. Ma è solo l'antipasto.

A fine partita la Sud lancia il coro "c'è solo la maglia" verso i giocatori che si avvicinano alla Gradinata, poi quello per Luca Vialli. Quagliarella aspetta, è sulla trequarti con lo sguardo attento verso la Sud in segno di rispetto e riconoscenza. Poi si avvicina, la mano al cuore e gli occhi lucidi. La Sud fa ripartire il coro: "C'è solo un capitano". I compagni aspettano a distanza dietro al 27. Arriva all'altezza del dischetto: cinque minuti intensissimi mentre la Sud continua incessante a cantare e sventolare i vessilli blucerchiati. 

Poi è la volta del rituale giro di campo, un infinito e ininterrotto applauso che arriva da ogni settore del Ferraris. Poi eccolo, Quagliarella raggiunge nuovamente la Sud. E' ancora emozione, è ancora passione, ancora cori e applausi, dalla Gradinata verso il 27 e dal capitano verso la Sud. E' il cuore di un uomo di quarant'anni che batte ancora più forte per quei colori per cui ha dato tutto in questi anni, colori che ora vivono uno dei momenti più difficili della propria storia. Quagliarella è lì tra le lacrime a ricambiare un amore profondo con quei colori blucerchiati che indossa con orgoglio. Lo striscione “Dall’inferno ritorneremo” è simbolo e messaggio per quello che sarà da qui in avanti. 

 

 

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