Alessio Cavarra si è preso ancora 24 ore di tempo, prima di sciogliere la riserva sulla sua candidatura alla segreteria del PD.
Ma ora ricompattare i renziani appare un’impresa. I retroscena dopo la trasferta a Firenze della ristretta delegazione ligure, capitanata dal presidente della regione, non mancano: Luca Lotti, braccio destro di Renzi, ha dato un messaggio chiaro: “Le correnti non esistono più e la decisione dovete prenderla voi, puntando sul rinnovamento”.
Ma il problema è che in Liguria i renziani sono già divisi in vista della corsa alla candidatura per la successione di Burlando. E trovare un nome che vada bene a tutti era improbabile, se non impossibile.
Così a pochi chilometri dalla Liguria il nome che ha convinto di più i componenti di una delle due autovetture dei renziani (Paita, Malfatti, Miceli e lo stesso Burlando) forse illuminati dal cartello che segnalava l’imminente uscita sulla A12, è stato quello del sindaco di Sarzana. Ottenuto il via libera di Cavarra, l’obiettivo è diventato rimettere insieme i renziani della prima e della seconda ora, gli eletti invitati a Firenze e gli esclusi.
La sensazione di un renziano vicino a Cavarra è che “non è stato fatto un grande favore al sindaco della val di Magra, facendo uscire il suo nome da un vertice ristrettissimo stile prima repubblica”. Claudio Montaldo non ha risparmiato le sue critiche via twitter.
E nel frattempo è sorto il grande interrogativo nella testa dello stesso Cavarra: Come posso diventare segretario del PD se Andrea Orlando, cuperliano, ma del mio territorio, sostiene un candidato savonese?. Così il sindaco sarzanese ha iniziato un giro di telefonate per trovare in tempo record un accordo con l’amico ministro. I rapporti aspri tra Orlando e il presidente della Regione complicano le cose, anche se tra i due c’è stata una telefonata distensiva avvenuta proprio sabato mattina.
“Sostenere Cavarra? E’ il miglior candidato renziano possibile – commenta un fedelissimo del Ministro dell’Ambiente – ma se Lunardon resta in campo, mi sembra una soluzione non percorribile”.
Intanto i sostenitori del primo cittadino di Sarzana in terra genovese lo hanno aiutato ricomponendo la frattura con l’area Dem che ora sarebbero pronti a sostenere Cavarra, al quale non resta che fare due conti: “Devo parlare con un po’ di persone del mio territorio – si è limitato a dire – ma ci sto pensando seriamente”.
In pratica gli unici "renziani" che non daranno sostegno al Sindaco di Sarzana sono quelli che faranno riferimento a Federico Berruti e Lorenzo Basso
politica
Segreteria regionale Pd, Cavarra vuole l'appoggio di Orlando
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