cronaca

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"Domani mattina presenteremo un'istanza al tribunale di Grosseto perché provveda al necessario dissequestro per poter proseguire nelle operazioni di rigalleggiamento e nel trasporto della nave verso il porto di Genova". Lo ha detto l'avvocato di Costa Crociere spa, Marco De Luca, confermando la necessità di un'iniziativa della compagnia presso il tribunale affinché possano proseguire le operazioni di trasferimento del relitto dal Giglio per Genova.

Mentre il presidente del collegio di Grosseto, il giudice Giovanni Puliatti replica che: "Bisogna finire le attività processuali" di questi giorni, "finché non abbiamo finito", "non si può liberare la nave, dunque cercheremo di fare il più in fretta possibile per concluderle". Fino a domani sono previste udienze 'tecniche'. Anche se finora non è successo, in teoria potrebbero esserci richieste per nuove indagini a bordo.


Se il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin avesse compreso ed eseguito bene gli ordini di Francesco Schettino, quando la Costa Concordia era ormai a ridosso del Giglio, la manovra di emergenza dello stesso Schettino sarebbe riuscita e la nave avrebbe potuto scansare gli scogli per una misura di 19,20 metri. E' quanto ha tentato di dimostrare stasera in aula la difesa di Francesco Schettino, i cui consulenti tecnici hanno mostrato una loro simulazione. Il pubblico ministero ha subito replicato: "Pura fantasia, la Costa Concordia sarebbe andata lo stesso sugli scogli". Secondo la ricostruzione della difesa, prima di urtare gli scogli Schettino, accorgendosi della distanza troppo ravvicinata ormai raggiunta dalla nave, avrebbe tentato una manovra in 'derapage', una serie di virate e controvirate per rallentare il movimento, frenare la massa in velocità e allineare in parallelo i 300 metri di scafo del bastimento senza toccare gli scogli. Il timoniere, però, equivocò, girando due volte il timone al contrario di quanto gli fu detto da Schettino, e anche se si corresse, vennero persi metri di acqua. Per i consulenti di Schettino, dunque, una manovra corretta avrebbe permesso di evitare gli scogli.

Infine, sulla Costa Concordia arriva anche la provocazione: "andava affondata. Pensate a che cosa meravigliosa sarebbe stata e che bel sito si sarebbe creato per i pesci". Così Beppe Grillo in un comizio 'improvvisato' nel giardino di Villa Taverna dove partecipa alla festa dell'ambasciata americana, parla della decisione di trasferire la nave della Costa a Genova per essere smantellata. "Ora la gireranno, rigireranno, la segheranno e il Pil andrà su...", ha chiosato.