cronaca

Funerale alla chiesa di Santa Teresa ad Albaro
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C’era tutto il mondo dello shipping nella chiesa di Santa Teresa di Albaro per l’ultimo saluto a uno dei nomi che hanno sicuramente segnato in modo indelebile il mondo armatoriale italiano e internazionale: quello di Gianfranco Messina, prima presidente e in questa ultima fase consigliere delegato della  “Ignazio Messina & C.”. Avrebbe compiuto 82 anni fra pochi giorni, il 22 luglio. Si ricongiunge alla moglie Mariangela De Magistris, scomparsa qualche anno fa. Erano appena iniziati gli anni cinquanta quando insieme ai fratelli Giorgio e Paolo iniziò questa avventura che ha portato la famiglia a diventare leader nel settore armatoriale. 1975. La Compagnia nacque negli anni venti fondata dal padre Ignazio, verso la Libia.

Nel 1929 la società assunse la denominazione attuale di "Ignazio Messina & C” specializzandosi nel Nord Africa, Mar Rosso, Arabia Saudita, Africa Orientale e, dopo la seconda guerra mondiale, nonostante la perdita quasi totale della flotta, verso la Tunisia, l'Algeria, il Libano, l'Egitto e l'Africa Occidentale. Durante la chiusura del Canale di Suez le navi Messina sono le uniche di bandiera italiana a garantire il servizio di linea per l'Africa Orientale ed il Mar Rosso. E nel 1975 è una nave della linea Messina ad attraversare per prima il riaperto Canale di Suez.

Fu Gianfranco Messina, seguendo le orme del papà Ignazio, insieme ai parenti a cogliere la grande sfida lanciata dai container, che rappresentarono una rivoluzione nel mondo delle navi. Nacquero le Jolly, chiamate con diversi colori, anche se le navi sono storicamente rosse.

Dal 1977 al ‘96 la sofferta decisione si lasciare Genova, il cui porto era sconvolto da cambiamenti, lotte, invaso dalle compagnie parastatali. Approdò alla Spezia ma quattro anni prima del 2000 riecco lo sbarco sotto la Lanterna dove si stava decidendo la contrastata spartizione del terminal Multipurpose.

Chi ha conosciuto Gianfranco Messina lo ricorderà sempre per il suo stile, la sua discrezione, la capacità di tenere unita la famiglia che da sempre condivide anche l’ufficio di via D’Annunzio, con uno spirito di collaborazione, che la distingue. I figli Ignazio, Matteo a Massimo, insieme ai parenti, la quarta generazione, portano avanti questa missione.