"Stiamo lavorando a una revisione complessiva del sistema delle concessioni autostradali, con l'obbligo di garantire una maggiore trasparenza, una reale competitivita' tra gli operatori, il corretto equilibrio tra l'interesse pubblico e l'interesse imprenditoriale, nonche' il costante miglioramento del servizio per gli utenti". Così ha detto la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli nel corso del question time alla Camera. Il governo intende "garantire al Paese un'adeguata rete di infrastrutture, indispensabile anche per avviare una nuova strategia di crescita della città di Genova, della Liguria e dell'intero Sistema-Paese. Abbiamo bisogno di infrastrutture utili, moderne, efficienti e sicure", ha proseguito.
In relazione al crollo del Ponte Morandi, il governo intende "proseguire con la necessaria celerità la procedura amministrativa avviata dal precedente esecutivo. In detta procedura confluiranno anche le risultanze dell'indagine conoscitiva sulle concessioni autostradali, avviata dalla Corte dei conti. Posso confermare che solo le emergenze istruttorie determineranno l'esito del procedimento, cosi' come il contenuto del provvedimento conclusivo, che ovviamente sara' oggetto di valutazione e condivisione da parte di tutto l'esecutivo", ha osservato la ministra dem.
Non si è fatta attendere la reazione da parte di Edoardo Rixi, il deputato e responsabile nazionale Infrastrutture della Lega: “La mancanza di chiarezza, da parte dell’attuale governo, sulle concessioni autostradali sta mettendo a rischio la manutenzione ordinaria e straordinaria su almeno 73 viadotti e ponti autostradali. Se non viene chiarita la posizione precisa sulle concessioni, il pericolo che si prospetta è quello di ritardare i cantieri sulla messa in sicurezza e addirittura bloccare la manutenzione con conseguenze sulla pubblica incolumità. È da un anno che è stata istituita Ansfisa, l’Agenzia per la sicurezza di autostrade e ferrovie, ma ancora non è operativa: di fatto, ponti e viadotti sono nell’identico stato in cui si trovavano prima del crollo del Morandi. Se non si chiarisce sulle concessioni, magari chiedendo al concessionario più manutenzione e più opere, rischiamo che lo Stato faccia qualche regalo milionario ad Autostrade: ad esempio, con la minaccia di revoca dell’A 10 nel tratto genovese, si rischia di regalare 4,3 miliardi di euro per l’eventuale mancata realizzazione della Gronda”.
Al question time sulla Gronda di Genova, invece, ha chiarito: "Nei giorni scorsi ho incontrato sia il sindaco di Genova che il presidente della Regione Liguria per costituire un gruppo di lavoro con gli enti locali coinvolti nell'intervento, per l'ascolto di tutti gli interessati, per raccogliere suggerimenti utili a migliorare il progetto e le ulteriori opere collegate, nonché per consentire una compiuta verifica e valutazione dell'opera da parte di tutte le forze politiche. In attesa delle risultanze della procedura, il tempo verrà utilizzato per questo serrato confronto al fine di arrivare in tempi rapidi all'individuazione di soluzioni condivise. Infatti, non è intenzione del Ministero determinare conseguenze negative in termini temporali e realizzativi non compatibili con le aspettative del territorio", ha detto De Micheli, sottolineando che "serve un modo diverso di pensare alle infrastrutture: opere utili ed in tempi ragionevoli, all'esito di percorsi il più possibile condivisi".
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Concessioni, De Micheli: "Proseguiremo con la procedura di revisione sull'intera rete"
Question time alla Camera della titolare del ministero alle Infrastrutture
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