Diciassette milioni in meno alla Liguria per la cassa integrazione in deroga, 65 anziché 82. Sulla differenza si accende lo scontro tra Regione Liguria e Governo, una polemica che nelle ultime ore continua a tenere in tensione l'asse Roma-Genova.
Al centro della discussione gli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori che sono a casa a causa delle misure restrittive imposte per limitare la diffusione del Coronavirus. Dagli 82 milioni inizialmente destinati alla Liguria in un secondo momento il ministero del Lavoro ne ha stanziati 65, appunto 17 meno. E qui parte lo scontro. Subito dopo la comunicazione l'assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino ha scritto una lettera al ministro per chiedere una maggiore erogazione per i 64.635 beneficiari liguri di questa misura economica. In queste settimane di emergenza sono già arrivate circa 13mila domande di richiesta per di cassa integrazione in deroga in Liguria (LEGGI QUI).
Pronta la risposta del sottosegretario al Ministero del Lavoro, Francesca Puglisi che proprio a Primocanale ha spiegato: "L'assessore Berrino ha condiviso un accordo di riparto con le altre regioni che il Governo ha solo recepito. Nell'accordo è previsto che le regioni più colpite dall'emergenza Coronavirus ovvero Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna avessero tre settimane in più di cassa e che per le aziende con sedi in almeno cinque regioni la gestione passasse al ministero" ha precisato Puglisi.
Poche ore e arriva la risposta dell'assessore Berrino che riaccende lo scontro e nega quanto affermato dal sottosegretario: “La Liguria non aveva dato alcun parere al riparto differente da quello della prima tranche che prevedeva per la nostra regione il 2.48% di 3,2 miliardi di euro pari a circa 82 milioni di euro, pur riconoscendo che per Decreto la Lombardia, il Veneto e l'Emilia Romagna erano state chiuse tre settimane prima. In Commissione non avevamo neppure concordato che la prededuzione per le aziende plurilocalizzate salisse a 400 milioni di euro rispetto ai 120 inizialmente previsti".
Lo stesso Berrino ha contattato il ministro Catalfo, una discussione telefonica il cui esito è spiegato dallo stesso assessore di Regione Liguria: "Il ministro ha provveduto a inviare alla Commissione lavoro una nuova ipotesi di ripartizione dei fondi, diversa da quella a cui nei giorni scorsi mi sono opposto, che riporta la percentuale per la Regione Liguria al 2.48% e fa scendere la propria riserva per le aziende plurilocalizzate a circa 200 milioni di euro". La proroga per Lombardia Veneto ed Emilia Romagna sarebbe cambiata, non più tre settimane ma due, situazione che permetterebbe alla Liguria di "far aumentare di qualche milione di euro il riporto a favore" come spiega lo stesso assessore al Lavoro.
Anche questo nuovo risultato non sembra certo accontentare le stanze di piazza De Ferrari, tutt'altro, e così la 'battaglia' sul filo Genova-Roma resta accesa: "Ribadisco che la cifra totale continua a rimanere insufficiente anche per le previste nove settimane e pertanto chiedo nuovamente al ministro un suo impegno per fare inserire nuovi fondi per la cassa in deroga nel futuro decreto - attacca ancora Berrino -. Regione Liguria, mio tramite, ha anche chiesto di poter utilizzare i 16 milioni di euro di residui della cassa degli anni addietro al fine di poter continuare ad ammettere tutte le richieste che l'assessorato giornalmente riceve”.
La controreplica arriva dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti. Il ligure Roberto Traversi critica direttamente il presidente della Regione Giovanni Toti. L'oggetto dell'affondo è il taglio delle risorse per la Liguria da parte del Governo per la cassa integrazione in deroga per l'emergenza Coronavirus: "Quanto deciso è stato concordato con il suo assessore al Lavoro, che, pur avendo partecipato attivamente alla definizione delle misure da adottare, non ha avuto nulla da eccepire. Quindi, d'accordo su tale ripartizione - o se non d'accordo, conscio dei limiti rappresentativi della nostra regione - invece di fare polemiche, o peggio ancora mistificare la realtà, il governatore dovrebbe innanzitutto trovare unione d'intenti con la sua squadra su come e cosa fare", ha concluso Traversi.
"Suggerisco al sottosegretario ligure Traversi di pensare già ora a come fare perché il Governo trovi risorse ulteriori per assicurare la cassa a tutti i lavoratori della sua terra, a tutti quelli che ancora oggi non hanno certezze di averla", ha replicato l'assessore Berrino. "La Liguria non aveva dato alcun parere favorevole al riparto differente da quello della prima tranche che prevedeva per la nostra regione il 2.48% di 3,2 miliardi pari a circa 82 milioni complessivi. In Commissione non avevamo neppure concordato che la prededuzione per le aziende plurilocalizzate salisse a 400 milioni rispetto ai 120 inizialmente previsti", ha proseguito l'assessore.
"La cifra totale continua a rimanere insufficiente a sodisfare tutte le richieste anche per le previste 9 settimane del decreto di marzo e pertanto chiedo nuovamente al Ministro un suo impegno per fare inserire nuovi fondi per la cassa in deroga nel futuro decreto. Regione Liguria, mio tramite, ha anche chiesto di poter utilizzare i 16 milioni di euro di residui della cassa degli anni addietro al fine di poter continuare ad ammettere tutte le richieste che l'assessorato giornalmente riceve", ha concluso Berrino.
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Cassa integrazione, scontro tra Regione e Governo sui 17 mln in meno alla Liguria
Botta e risposta sull'asse Roma-Genova, finora oltre 13mila le domande
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