La Serie A ci riprova sui diritti tv, cercando di non arrivare al 90' o, ancora peggio, andare ai tempi supplementari. Domani è infatti in programma una nuova assemblea dei club, chiamata a votare le offerte di Sky e Dazn per trasmettere il campionato nel triennio 2021/24 (oltre che sui diritti tv internazionali). Ma si avvicina sempre più il termine del 29 marzo, quando le proposte dei due broadcasters scadranno, con il rischio che la Lega debba ripartire da zero o quasi.
Dopo lo scontro a tutto campo dei giorni scorsi, in cui sono intervenuti anche la stessa Serie A, Sky e Dazn, domani così le società si ritroveranno in videoconferenza per provare ad arrivare a una decisione. Gli schieramenti ormai sono quelli noti: 11 club (Atalanta, Cagliari, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese) pronti a votare nuovamente a favore di Dazn, gli altri (Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino) verso l'astensione. Anche se negli ultimi giorni il tentativo di diverse società tra quelle pro-Dazn è stato quello di limare il divario, portando qualche altro club nel proprio fronte. Domani si scoprirà se il lavoro dietro le quinte è servito, oppure serviranno altre assemblee per giungere ad una conclusione. Il tempo, tuttavia, stringe. Se entro la mezzanotte del 29 marzo non si arrivasse a decidere tra Sky e Dazn, infatti, la Lega proseguirà con l'apertura delle offerte da parte degli intermediari indipendenti, proseguendo poi, eventualmente, l'apertura delle buste contenenti le manifestazioni d'interesse per creare il canale tematico e nel caso anche queste non andassero bene, potrebbe essere lanciata una nuova asta per i broadcaster tradizionali. Con l'alta probabilità che, tuttavia, le offerte messe ora sul piatto da Sky e Dazn non possano essere avvicinate negli eventuali prossimi passaggi in Lega.
In tal senso potrebbe spingere verso una decisione più rapida pure la situazione dei diritti tv internazionali, con ricavi previsti in forte calo nel prossimo triennio anche per la vicenda legata ai rapporti con BeIN Sports in Medio Oriente. Mentre sullo sfondo rimane sempre la situazione legata all'offerta da 1,7 miliardi da parte dei fondi di private equity: una trattativa che per diverse società (tra cui soprattutto il Napoli di De Laurentiis e la Juventus di Agnelli) è definitivamente chiusa, ma che il fronte oggi contrario a Dazn continua a sperare si possa riaprire.
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Guerra dei diritti tv, Sampdoria Genoa e Spezia ancora in minoranza
Verso un'assemblea di Lega destinata a inasprire il conflitto tra schieramenti
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