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Il provvedimento allinea l'Italia a una legislazione da anni già vigente nella totalità dei Paesi europei ed è sicuramente accolto in modo positivo in diverse realtà. Certo che, quando si parla di motorini, autostrade e Liguria, il discorso si fa più complesso
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di Aurora Bottino

Non si possono racchiudere in poche righe tutte le modifiche che il nuovo codice della strada 2024, approvato in via definitiva dal Senato e quindi ormai legge, comporterà per gli italiani. Per la sua entrata in vigore bisognerà aspettare la firma del presidente Mattarella e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, giorno che dovrebbe arrivare a metà dicembre, il 12. Quello che è certo sono le modifiche in arrivo, tra cui la possibilità per gli scooter di viaggiare in autostrada. 

I motorini in autostrada: c'è comunque qualche regola

La possibilità di entrare al casello autostradale in sella al proprio scooter 125 entrerà in vigore per i maggiorenni, che potranno così condurre qualsiasi motociclo di cilindrata superiore a 120 cc (o 6 kW, nel caso di motoveicoli elettrici) su autostrade e tangenziali.

I cartelli ai caselli non verranno cambiati

Un dettaglio importante riguarda la segnaletica autostradale. Nel nuovo codice, infatti, l'articolo 175 ( quello che disciplina le Condizioni e limitazioni della circolazione sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali) non è stato modificato, ma integrato dal comma 2 bis. "In deroga a quanto previsto dal comma 2, lettera a), sulle autostrade e sulle strade di cui al comma 1, è consentita la circolazione dei motocicli di cilindrata non inferiore a 120 centimetri cubici se a motore termico ovvero di potenza non inferiore a 6 kW se a motore elettrico solo se condotti da un soggetto di maggiore età". Ma cosa vuol dire? In parole povere significa che le regole sono sempre le stesse di prima, quindi continua il divieto di circolazione per "velocipedi, ciclomotori, motocicli di cilindrata inferiore a 150 centimetri cubici se a motore termico, ovvero di potenza inferiore a 11 kW se a motore elettrico, e motocarrozzette di cilindrata inferiore a 250 centimetri cubici se a motore termico") ma il codice prevede espressamente una deroga riservata ai conducenti maggiorenni.

La decisione potrebbe essere un rischio in Liguria

Il provvedimento allinea l'Italia a una legislazione da anni già vigente in tutti i paesi europei, ed è sicuramente stato accolto in modo positivo da molte realtà. Certo che, quando si parla di motorini, autostrade e Liguria, il discorso si fa più complesso.

Iniziamo dal fatto che il capoluogo della Liguria, Genova, è storicamente una delle capitali italiane delle "due ruote", con un numero di scooter in circolazione che vede la città dietro solo a Roma (ma a volte anche davanti) nelle classifiche stilate a livello nazionale. Continuiamo con il fatto che il 2023 è stato un anno da record per il mercato delle moto, che ha registrato risultati superiori alle principali economie europee, sia in termini di numero di immatricolazioni che di crescita rispetto all'anno precedente. Se poi analizziamo le condizioni delle nostre autostrade, la decisione risulta ancora più preoccupante: A10, A7, A26, a12 e A6, cinque direttrici dove gli incidenti sono all'ordine del giorno tra cantieri, viadotti e gallerie, tanto che nel 2023, rispetto all'anno precedente, si è registrato un aumento dell'11,4%.

Infine, bisogna mettere in conto le condizioni meteorologiche (soprattutto d'inverno) e il forte vento che si registra sulla costa ligure. A Genova viene spesso vietato il transito ai motocicli sulla strada sopraelevata Aldo Moro in giornate dove il vento raggiunge anche i 100 km/h. Contemporaneamente, sulle autostrade, l'avviso è proprio quello di fare attenzione alle raffiche o persino, come accaduto più volte, alcuni tratti vengono chiusi ai telonati a rischio ribaltamento. Figuriamoci il pericolo per uno scooter di piccola cilindrata come il 125. 


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