KIEV (UCRAINA) - "Mi auguro che i liguri aprano la porte ai profughi che ci saranno sicuramente. Bisogna aiutare i bambini, gli adolescenti e le mamme. Gli uomini invece resteranno qui a combattere". Costantino Passalacqua è un ligure originario di Lerici che da anni vive in Ucraina nella capitale Kiev. La guerra è arrivata in casa dopo l'invasione da parte delle truppe russe. L'ordine di invadere dato da Vladimir Putin ha fatto scoppiare la guerra.
"Stanno combattendo attorno a Kiev, nei sobborghi - racconta Passalacqua -. Ci sono state due volte le sirene. Al supermercato c'è una coda incredibile, tutti cercano di acquistare qualcosa che servirà per i prossimi giorni, ci lunghe file anche al bancomat. E' una situazione orrenda. Ci sono state esplosioni, hanno abbattuto alcuni aerei e diversi elicotteri russi, c'è stato il lancio di missili tattici ed esplosioni". La fotografia è quella di uno scenario di guerra ma questa volta non in Paesi lontani, ma in Europa.
"Mia moglie è un'insegnante, non vuole andarsene e io non la lascio certo da sola" spiega ancora Passalacqua. Mentre l'Europa e gli Stati Uniti decidono quali saranno le sanzioni da dare alla Russia in Ucraina si combatte.
"Gli ucraini sanno benissimo cosa voleva fare Putin. Semplicemente non c'è stata una posizione ferma da parte dell'Europa e dell'Occidente in generale. Mi sono vergognato. Tutto il mondo Occidentale e civile deve mobilitarsi per fermare questa guerra. Putin sarà una minaccia anche dopo, è un oligarca. Quando non ci sarà Putin ci sarà un altro come lui. Serve prendere una posizione netta e decisa" spiega Passalacqua che da anni porta avanti il suo lavoro di ristoratore in Ucraina.
Mentre le truppe russe avanzano l'Ucraina reagisce. Le comunicazioni interne al Paese raccontano di aerei ed elicotteri russi abbattuti, di un'organizzazione difensiva sempre più presente. "I russi si stanno organizzando ma anche gli ucraini si stanno difendendo bene. Le notizie che abbiamo noi sono molto diverse da quelle che viaggiano fuori" conclude Passalacqua.
IL COMMENTO
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