Il mare in presa diretta: dopo una lunga attesa, torna la telecamera subacquea dell'Area Marina Protetta Isola di Bergeggi. Nell’inverno 2022 era stata danneggiata da un violento temporale. Posizionata a circa 18 metri di profondità a largo dell’isola, è la sola telecamera subacquea “live” in Italia e rappresenta uno strumento originale anche nell’intero Mediterraneo.
Murene, barracuda, dentici, cernie potranno essere "seguite" da tutti - dalla tv di casa, dal pc o dallo smartphone - basterà collegarsi al dell'area marina. E sono tanti anche i turisti che hanno potuto osservare la biodiversità marina grazie ad alberghi, ristoranti e punti informativi che hanno condiviso sui loro schermi la webcam.
Una biodiversità incredibilmente ricca, come testimoniano i risultati dei recenti Campionati Italiani di Safari fotografico ospitati a Bergeggi. “Sono state identificate in soli tre giorni 108 specie - dice Davide Virzi, direttore dell’Area marina protetta - un numero record mai registrato nelle precedenti 42 edizioni e che pone Bergeggi al vertice delle aree protette italiane”.
IL PROGETTO
Quello della telecamera subacquea è un progetto complesso e ambizioso che vanta il sostegno del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica e rientra nell'ambito del programma “Bergeggi MareFest" sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo grazie al bando “Territori in luce. Valorizzare le identità culturali dei luoghi per sviluppare il turismo sostenibile”.
“Siamo l’unica area marina protetta italiana ad avere una webcam che trasmette in diretta le immagini dei fondali. L’installazione, il funzionamento e la manutenzione hanno richiesto e richiedono un grande lavoro di squadra visto le caratteristiche degli ambienti nei quali si deve operare - continua Virzi - fortunatamente a Bergeggi vantiamo collaboratori di diverse professionalità di alto livello, senza il supporto dei quali sarebbe impossibile realizzare le tante iniziative condotte in questi anni”.
Tra i collaboratori della webcam, c'e la coppia Carola e Paolo Cappucciati. Carola è l’ideatrice del progetto, in cui crede dal 2016. Paolo è il sommozzatore professionista e apneista di fama internazionale, che della telecamera è il vero e proprio custode.
MONITORAGGIO SCIENTIFICO
Uno strumento di marketing territoriale ma non solo: la telecamera è al servizio della ricerca scientifica e diventa megafono per avviare progetti di conservazione.
In collaborazione con il Genoa Marine Center della Stazione zoologica Anton Dohrn è stato messo a punto un protocollo per l’osservazione e raccolta dati attraverso l’analisi delle immagini della telecamera, che permetterà a ricercatori e studenti di effettuare monitoraggi e censimenti visivi anche quando le condizioni del mare non permettono le immersioni.
"Le immagini della telecamera ci permettono di far comprendere a tutti l’importanza delle politiche di tutela e conservazione della natura e della biodiversità marina - racconta Virzi - Quando qualcuno mi chiede quale utilità abbia un'area marina, penso che le immagini delle meraviglie sommerse che tutti possono vedere siano la migliore risposta. Inoltre, è necessario aumentarne numero e dimensione, se si pensa che l'obiettivo dell'Unione Europea 30×30 ci chiede di proteggere entro il 2030 il 30% del mare e in Italia siamo a meno del 5%”.
Le aree marine protette rappresentano delle zone di protezione e rifugio in cui la fauna e la flora marina possono riprodursi e dove i dannosi disturbi antropici sono ridotti al minimo. Grazie all’effetto "spillover“, che si verifica quando una parte dei pesci cresciuti nell’area marina protetta si sposta nelle aree circostanti, esse offrono importanti benefici anche al settore economico della pesca.
Il progetto non si ferma. Le prossime tappe prevedono l’installazione sia sulla costa che sull’isola di una serie di telecamere panoramiche che da una parte permetteranno la promozione turistica dell‘intero Golfo dell‘Isola, dall’altra aiuteranno la Capitaneria di Porto per le operazioni di controllo e prevenzione di reati.
ENERGIA GREEN E ZERO DISTURBO
Nel pieno rispetto dei valori dell’area marina l’energia che alimenta la telecamera deriva al 100% da fonti rinnovabili, grazie all’impianto fotovoltaico installato sull’isola. Il sipario sui fondali si apre sfruttando la luce dei raggi solari: dall’alba al tramonto.
La telecamera dà la possibilità di vedere gli animali nei loro veri comportamenti perché non c'è alcun disturbo antropico. Neanche quello di una mediazione di un documentarista o ricercatore subacqueo. Ed è così che si può osservare, stando comodamente sul divano, l‘ondeggiare ipnotico delle castagnole, la predazione di una murena, l'incontro ravvicinato con un tonno rosso o la caccia di un cormorano che si immerge a venti metri per acciuffare un’acciuga.
IL COMMENTO
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